Senza l'Europa lunga e tenace ostilità capitalistica nei confronti del paese comunista più « puro », intransigente, impegnato nella lotta al ·nemico storico. Nixon, in questo quadro, andrà a Pechino a raccogliere sostanzialmente condizioni e non a dettarne. E, sempre in questo quadro, la presenza della Cina all'ONU potrà alimentare le speranze e le spinte rivoluzionarie in tutto il mondo, specje in quello negro, arabo e asiatico. La prospettiva della rivoluzione internazionale ritrova un fulcro necessario, dopo lo smarrimento ed i tradimenti del gioco di potenza dell'URSS. La nuova situazione mondiale, per « Il Manifesto », mette i11 crisi lo schema del capitalismo americano, ma pone i11 gravissime difficoltà anche la linea sovietica, la sua oscillazione tra accordi di vertice con la maggiore potenza occidentale, e durissima repressione « imperiale » all'interno del proprio blocco. La Cina e la rivoluzione mondiale ha11no da presentare due conti: uno al capitalismo, l'altro al re,,isionismo sovietico. Quest'ultimo può accorgersi che i tempi sono mutati, e in tal caso cambiare rotta nei confronti della Cina. Se invece persisterà ancora nella polemica, nella politica ostile, nelle scomuniche ideologiche, si approfo11dirà il solco che divide l'URSS, ormai già abbastanza nettamente, dalle forze e dal destino della rivoluzione socialista. È u11 fatto, per « Il Manifesto », e per le altre forze di estrema sinistra che la stessa diagnosi riecheggia, che il basto11e della staffetta rivoluzionaria nel mondo moderno è passato ormai dall'Unio11e Sovietica alla Cina e che storicamente il paese-guida del socialismo è la Ci11a. L'ONU sarà, leninisticame11te, l'amplificatore necessario, la cassa di risonanza, il terreno assembleare per perorare con piì1 evidenza la causa della rivoluzione. La tesi del PCI è diversa; e non soltanto perché più cauta, rna anche perché più impacciata nel tracciare un quadro teoricamente altrettanto convinto nelle sue varie parti. J...,amaggior cautela è una sfumatura che pure fa sostanza, e gli appelli che « L'Unità » ha lanciato (cfr. l'articolo di Alberto Jacoviello, Verso quale mondo nuovo?, sull'organo comunista del 29 ottobre) per consigliare minori illusioni sulla vicinanza e la profondità della crisi americana, intendono con tutta evidenza sminuire il ruolo cinese come « guastatore » decisivo del sistema occidentale. Il PCI si trova, in effetti, in una situazione non dissimile, quanto a imbarazzo, da quella in cui versò al momento dello scisma cinese e della relativa scomunica sovietica, anche se oggi è un imbarazzo di direzione contraria. Allora i comunisti italiani dovevano in qual9 :-- Bibliotecaginobianco
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