Nord e Sud - anno XVIII - n. 143 - novembre 1971

Regioni e JJiano zonale di Stato che con esse deve entrare in rapporti di funzionalità per il rafforzamento· del potere contrattuale dei produttori e non per una semplice azione di soccorso, quale è quella oggi esercitata attraverso 1 il ritiro e la distruzione della merce, che finisce con il mortificare le iniziative migliori. Accanto a quelli citati, numerosi temi potrebbero essere posti per i qt1ali è indispensabile pervenire ad u11a normativa di indirizzo, in grado di ispirare alle Regioni 1111 n1.1ovocomportamento nella condotta delJa politica agraria. Ricordere1no ancora quello attinente alla definizione del diritto di prelazione a favore degli enti di sviluppo in materia di mercato fondiario e degli affitti, senza il quale è assai difficile pensare che quegli enti possano proficuamente porre 1nano al rinnovamento delle strutture e al rafforzamento delle basi aziendali. L'impiego di questo diritto, t1nitamente allo strumento della integrazione dei redditi d.alle aziende co,ntadine e cooperative, specie di quelle di nuova formazione, e di opportune gara11zie previder1ziali per le unità disposte a consentire la piena disponibilità della loro terra, potrebbe avviare in concreto, in zone opportunatamente scelte, quella politica di ristrutturazione che finora è rimasta allo stato delle intenzioni. In generale, si può dire che è soltanto nella prospettiva di un nuovo quadro di occasioni offerte al mondo delle campagne, che ass11me significatività e rilievo il piano zonale. Per questo si può dire che ogni avanzamento che si fa nella st1a messa a punto concettuale è un avanzamento che si fa nella individuazione degli strL1menti necessari alla Regione per essere aderente ai problemi della propria condizione agricola. GIAN GIACOMO DELL'ANGELO 101 Bibiiotecaginobianco

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