.. Gian Giacomo dell'Angelo lievo. Ma come si può pensare che ciò avvepga sulla base degli attuali canali di fianziamento? La com.pro·vata incapacità del credito basato sulle garanzie reali di provvedere ai bisogni di un pro.fondo rinno,vamento agricolo·, quale quello che i te1npi co1 mpo,rtano, non potrà essere superato se non con nuove formule che, alimentando con diretti mezzi di bilancio i servizi di assistenza tecnica, facciano di questi i centri ero•gatori del fiananziamento all'agricoltura. ·Con i criteri del « credito controllato » hanno operato 1 in passato gli enti di riforma; è tempo però che un tale comportamento venga codificato con riferimento a tutti gli im•prenditori agricoli e in particolare a quelli che la programmazione piì1 direttamente chiama in causa per il superamento· dei divari intra e intersettoriali. È poi tutto l'apparato degli incentivi, ancor oggi fondamentalmente ispirato alla legge sul credito agrario del 1927 e alla legge di bonifica del 1933, che va riveduto, in 11na nt1ova cornice, nella quale sia fatto largo posto ai servizi in ·sostituzione dei contributi che o·ggi lo Stato elargisce. L'incentivo 1 erogato sotto, forma di servizi (di trasporto, di manipolazione, di conservazione dei prodotti, di difesa fito e zoosanitaria, di lavorazione dei terreni, di fornitura di materiale d'impianto ecc.) può assai meglio del contributo ero,gato ai singoli convogliare atto·mo all'azione di indirizzo, promanante da un piano zonale, l'interesse di intere comunità, inducendole ad associarsi per meglio usufruire dei vantaggi loro concessi. E anziché esaurirsi in un accrescimento patrimoniale di difficile valutazione, l'incentivo erogato sotto fòrma di servizio può essere destinato alla zona piuttosto che a singole unità aziendali e può così diventare oggetto di immediato e pubblico controllo sotto l'aspetto sia del fine, per il quale esso viene offerto, sia dei modi con cui esso viene erogato. A proposito di associazionismo, vi è poi tutto il ben conosciuto vuoto da colmare, fornendo alla cooperazione e alle al tre forme di società non solo norme più avanzate di quelle di cui o·ggi dispongo·no ma anche un quadro regolamentare in cui la cooperazione possa collocarsi con la garanzia di vedere rispettati quei co·mportamenti ai quali essa si ispira. Si pone c:ioè il problema di realizzare una legge di indirizzo, quale quella che altri paesi hanno da tempo, che definisca i modi per pervenire, con la ·diretta partecipazione degli interessati, alla formulazione delle regole della normalizzazione, per stabilire il loro valore cogente, per caratterizzare in forma i11equivoca gli organismi cui compete il com•pito di applicarle: per potenziare i servizi pubblici preposti al co,ntrollo degli adempimenti. Si pone cioè il problema di realizzare una normativa precisa in materia di associazioni dei produttori e in materia dell'organismo . 100 Bibiiotecaginobianco
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