Italo Talia sono le produzioni dirette al mercato finale che agiscono come molla potente per la formazione di un tessuto connettivo completo che giunga fino alle lavorazioni siderurgiche secondarie ». Ma come è possibile invertire la strategia degli anni passati se è vero che in ·Campania, e nel Mezzogiorno più in generale, l'industria metalmeccanica è rapprese11tata « soprattutto da lavorazioni di base (siderurgica) e iniziali (carpenteria), con una considerevole presenza di produzioni tradizionali in declino (cantieristica e costruzioni ferroviarie) e con un ridotto sviluppo di attività tecnologicamente più avanzate»? Anche in questo caso si tratta di aprire la struttura dell'industria metalmeccanica regionale ai settori ed alle produzioni innovative (auto ed aeronautica, calcolatori elettronici e macchine utensili, strumenti scientifici, ecc.) e d'impegnare in tal senso il massimo i1nprenditore metalmeccanico in Campania: le Partecipazioni statali, anzitutto l'IRI e in minore misura l'EFIM e la SME finanziaria. Per verificare fino a che punto è possibile invertire la strategia sin qui seguita, e invertirla con maggiori possibilità di successo, conviene soffermarsi sulla struttura dell'industria meccanica campana, esaminandola nelle sue due principali componenti: la meccanica semplice e la meccanica complessa 11 • . Rientrano nel comparto della 111eccanica semplice, la carpenteria, il settore degli arredamenti metallici e le lavorazioni meccaniche varie (soprattutto serramenta, scatolame, bulloneria, ecc.). Il sottosettore è presente in Campania con 98 unità locali (di cui 61 nella produzione di carpenteria), pari al 44,4% dell'intero comparto a livello meridionale. Si tratta di uno dei settori chiave di un moderno· processo industriale, ed è destinato a crescere e ad irrobustirsi di pari passo con lo sviluppo dell'industria meccanica complessa. Crescita che appare necessaria, dal momento che è « nell'ambito delle lavorazioni meccaniche semplici che si concentra parte cospicua dei complessi di più 1nodesta dimensione e che numerose unità pro•duttive sono vicine a livelli artigianali ». Comunque, la meccanica semplice interessa più l'imprenditoria privata che ql1ella pubblica. 11 Per tale distinzione si veda il più volte citato, S. SCIARELLI, L'industria metal1neccanica nel Mezzogiorno. « La meccanica 'semplice' è caratterizzata dal prevalere di imprese di non rilevanti dimensioni, che attuano lavorazioni dal ciclo tecnologico ele1nentare, con basso coefficiente di investimento per addetto e che ancora servono n1ercati per lo più locali; la meccanica co1nplessa, invece, è contraddistinta da unità produttive di maggiore ampiezza, da tecnologie più elaborate ed avanzate, da investimenti sostenuti di capitale e da mercati in genere nazionali e, non raramente, internazionali ». 96 B_biiiotecaginç>bianco
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