• Italo Talia• addetti, settore di recente sviluppo con notevoli p.rospettive di ulteriore crescita. Si può ritenere, pertanto, che il settore chimico, o meglio il ramo parachimico, sia un settore in espansione. E certamente possono essere considerati espansivi i settori della produzione farmaceutica, della profumeria, vernici, colori, n1aterie plastiche, gomme, fibre artificiali e sintetiche ed, in misura minore, dei fertilizzanti. Va aggiunto, però, che stando alile tendenze spontanee che il settore esprime, la domanda di lavoro non dovrebbe crescere molto. Il criterio della funzionalità degli impianti esistenti è, infatti, quello di un elevato rapporto di capitale per unità lavorativa, con una rapida o-bsolescenza degli impianti. Pertanto si determina un'innovazione continua negli schemi e nei livelli professionali all'interno delle aziende, con una continua necessità di formazione e mobilità dei quadri, soprattutto in rapporto al forte grado di progresso tecnico che tali aziende debbono acquisire. La via dell'ulteriore espansione sembra quindi ruotare più intorno al capitale che intorno a nuova occupazione; l'incremento di quest'ultima è legata soprattutto al nascere di 11uove iniziative. In attesa del Piano chimico nazionale (la cui prima bozza è stata ritirata dagli stessi organi proponenti), al momento è possibile avanzare solo alcune considerazioni generali sull'ulteriore sviluppo del settore in esame in Campania. Si ripete spesso, e giustamente, che lo sviluppo verificatosi nella industria chimica ubicata nel Mezzogiorno è stato dovuto, per la maggior parte, alla nascita ed all'espansione di produzioni petrolchimiche di base, cui non ha fatto seguito un corrispettivo sviluppo di attività e prodt12ioni nelle s11ccessive fasi di trasformazione e nei diversi rami della cosiddetta chimica secondaria o parachimica (cioè le produzio11i destinate direttamente al consumo) e della chimica ausiliaria (cioè le attività chimicl1e necessarie per integrare la produzione di altri settori industriali). A dire il vero, però, tale affermazione trova nel Mezzogiorno un pi11 puntuale riscontro in Puglia, in Sicilia, ed in Sardegna, che non in Campania, dove, - come si è visto - l'industria chimica appare già abbastanza diversificata e comprende aziende non solo di grandi 1na ancl1e di medie dimensioni. Va inoltre aggiunto - e questo vale per tutto il Mezzogiorno - che se gli operatori più importanti dell'industria chimica meridionale sono per ora rappresentati prevalentemente dalle gra11di società petrolifere internazionali (specie statunitensi ed angloolandesi), queste ultime « hanno tuttavia motivi autonomi per estendersi verso nuovi rami di attività ». 92 Bi_biol tecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==