Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Industria e industrializzazione in, Canipania Inoltre, sempre per quanto riguarda le unità locaii, va detto che nell'industria chimica le « unita cli grande dimer1sione (oltre 500 addetti) sono prop,orzionalmente di più che nell'industria manifatturiera in genere (4,7% contro il 2,3%) e occupano una proporzione maggiore di addetti (40,3% contro il 33% circa); il nun1ero medio di addetti per unità locale è ,leggermente più elevato ( + 6%) della media òi tutta l'industria » 7 • Il grosso ed il meglio dell'indL1stria chimica campana risulta essere attualmente costituito: a) dai derivati del petrolio (Raffineria Mobil Oil, con una occupazione superiore alle 1.000 unità), le cui prospettive di mercato appaiono essere positive, anche se i suoi futuri sviluppi di produzione sembrano vincolati ad un ulteriore ampliamento degli impianti esistenti. Va però sottolineato il fatto che gli eventuali i11crementi cli produzione darar1no luogo ad una do1nanda di lavoro estremarnente limitata; b) dalla petrolchùnica di base (stabilime11to della Mobil ChimicaJ, i cui possibili sviluppi ed ampliamenti so110 condizionati dalla fortissima concorrenza in atto a livello nazionale ed inter11azionale. Sembra che la Mobil Chimica e11tro il 1975 preveda un amplia1nento della sua capacità totale, che comporterà L1n aumento sensibile delle sue produzioni 8 ; • c) dalle materie plastiche (stabilimento Resia di C soria con 350 occupati, Decopon, Pozzi di Spara11ise, Ii\1PLA, INTE,RFAN, ecc.), settore con una dinamica di sviluppo estremame11te sostenuta negli a11ni '60 e con possibilità di sviluppi futuri n1olto intensi, per cui le prospettive in Campania appaiono estremamente favorevoli per le innumerevoli utilizzazioni delle materie plastiche; d) dalle fibre tessili artifìciali e sintetiche (stabilimenti della CISA Viscosa e della Rhodiatoce con un totale di oltre 2.000 occupati). Anche in questo campo sono da prevedersi notevoli sviluppi, soprattutto per la produzione di fibre sintetiche; e) dall'irldustria farn1aceutica (stabilime11ti Pierrel di Capua, Lepetit e Fervet di Torre Annunziata, Merrel, ecc.). Si tratta di stabilimenti recenti e di alto livello tecnologico, co11notevoli pros1Jettive di sviluppo; f) dai fertilizzanti (Montedison di Bagnoli, Industria Chimica Mezzogiorno), settore di peso non rilevante da cui sembra difficile attendersi, in ·Campania, notevoli sviluppi; g) dalla gon1ma elastica, con 11 stabilimenti e poco più di 600 7 RENATO lVlELE, L'industria manifatturiera in Canipania, CESAN, Napoli 1970. 8 IASl\1 - Relazione sulla situazione e le prospettive del settore degli idrocarburi aromatici, Ro1na 1968. 91 Bibiiotecaginobianeo

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