Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

I Industria e industrializzazione in Campania tali razzie si siano verificate in Campania. E si potrebbe comprendere, inoltre, il perché del mancato sviluppo di alcune zone rispetto all~ crescita di altre, che pur non presentavano differenti livelli di parte11.za o particolari svantaggi e remore per una politica di insediamento e di ubicazione di industrie. Quale che sia, dunque, la storia dell'industrializzazione della Campania in questi ultimi venti anni, attu,aln1.ente la regione vive un momento particolarmente difficile e co1nplesso dal punto di vista dell'ulteriore sviluppo industriale. È ormai sufficientemente noto cl1e d·opo la crescita verificatasi •durante gli anni '50 (o meglio sul finire degli anni '50), sia in termini di nuove u.nita locali che di n11ova occupazione, negli anni '60 (o meglio nella seconda metà degli anni '60) si è avviato nella regione un grosso processo di ristrutturazione e di riconversione, e in una certa misura di diversificazione dell'apparato industriale regionale. Tale processo, che ha subìto un'accelerazione in conseguenza della stretta congiunturale degli an11i 1963-1965, ha radici e motivi più profondi, in quanto i processi di riassetto in corso si esprimono, in ·Campania, in maniera più drastica nei comparti più obsoleti. È anche vero, però, che ai fenomeni di obsolescenza aziendale - comuni, del resto, a tutto il paese 11ei settori tradizionali - si accompagna nella regione un processo di razionalizzazione nei comparti produttivi più avanzati, dove si vive un « momento di riflessione » ed una generale fasè di riassestamento su cond.izioni e livelli momentaneamente non • • espans1v1. L'effetto maggiore di tale processo è senza dubbio rappresentato dall'abbassamento dei livelli di occupazione, conseguenza a sua volta di una progressiva emarginazione delle imprese maggiori, dove i livelli produttivi sono stati mantenuti soprattutto elevando l'intensità di capitale per addetto. Tutto questo comporta l'esigenza di analizzare il quadro della struttura industriale regionale distinguendo tra i diversi co,mparti produttivi, se si vuol comprendere lo stretto. rapporto che corre tra il processo di ristrutturazione in atto e le prospettive di sviluppo, soprattutto in termini di nuova occupazione, in quanto in un contesto aziendale e produttivo che si va rapidamente evolvendo mu_ta ancl1e il tipo e ìa qualità della domanda di lavoro che l'industria e l'indt1strializzazio11e esprimono. È anche noto, inoltre, che l'ap·parato dell'indt1stria manifatturiera campana si presenta estremamente diversificato, soprattutto rispetto alla situazione media del Mezzogiorno. Tuttavia, la sua caratteristica maggiore si può riassuinere in t1no scarso grado di integrazione produttiva; integrazione che il settore è riuscito a sta~ilire più con l'industria 85 Bibiiotecaginobianco

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