,I Argomenti nel valore fon.diario,, ma nelle capacità imprenditoriali e nell'aderenza dell'attività imprenditoriale a programmi di sviluppo, elaborati e cont,rollati nella loro esecuzione da organismi pubblici, è una delle cl1ia·vi di volta per realizzare ciò che altri paesi hanno già co1 ncretizzato 1 da tempo in materia; un credito selettivo e controllato che sappia anche adeguatamente snellire le procedure di natura burocratica. Uno strumento fondamentale per un reale ammodernamento dell'agricoltura è costituito anche dallo sviluppo -della cooperazione, per la quale occorre chiedere qualcosa di più della piccola riforma recentemente attuata. Anch'essa deve essere intesa nel senso nuo,vo di doveT rappresentare uno strumento di valorizzazione e potenziamento •delle imprese soprattutto nella fase di lavorazione, trasformazione e commercializzazio·ne •dei prodotti. Ma perché possa assolvere a questi nuovi compiti occorre mutarne profondamente, più di quanto, cioè, non si sia fatto fino1 ad 01 ra, le premesse di ordine legislativo: occorre, in definitiva, adeguarla alla realtà ed ai problemi nuovi di una società profondamente trasf ormataisi. Una naturale evoluzione, coerente alla nuova impostazione della politica agraria che si è cercata di delineare nelle linee fondamentali, dovranno necessariamente subire anche i rapporti tra proprietà ed impresa quando le figure del proprietario terriero e dell'imprendito-re non dovessero coincidere: gli obiettivi sono essenzialmente quelli di far perdere alla ren·dita fondiaria l'aspetto dominante del processo produttivo, un abbassamento dei valo,ri del mercato fo11diario, o per lo meno, ed è quello che più conta, in definiti,ra, una sufficiente mobilità di tale mercato per consentire l'auspicata politica di ampliamento delle imp,rese, di garantire un adeguato flusso di investimenti in agrico,ltura, da perseguire con la riforma della legislazione del Credito Agrario di cui si è parlato prima, e una adeguata garanzia di stabilità delle imp,rese. 8. Strumenti essenziali di una moderna politica agricola regionale devo·no es1 sere considerati gli Enti di Sviluppo: ecco perché è stato favorevolmente accolto l'art. 2 del decreto-delegato che attribuisce alle Regioni le funzioni di vigilanza e di tutela su di essi, a differenza di quanto prevedeva, invece, l'art. 5 di un decreto « ufficioso » fatto circolare qualche mese prima (tale articolo attribuiva la vigilanza e la tutela all'amministrazio,ne dello Stato). Ap.pare çondivisibile, per quanto riguarda il loro funzionamento, il parere espresso dall'on. Gallo1 ni :. « occorre individuare alcunj princìpi che diano una base minima di omogeneità agli Enti di Sviluppo che già esistono o cl1e verranno istituiti nelle Regioni che ne sono ancora 81 .. Bibiiotecaginobianco
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