Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Argon1enti dell'attività legislativa ed amministrativa de1le Regioni, anche perché, fino ad oggi, in pratica, è mancata nel nostro paese qualsiasi forma di gestione del territorio. Nell'ambito della gestione del territorio, assumono, allora, un ruo1lo fondamentale, dal punto di vista agrico,lo, la bonifica e i co·siddetti piani zonali. La b·onifica, proprio per il significato ed il ruolo nt1ovo ed allargato che le si attribuisce nella gestione del territorio, come attivi:tà rivolta alìa difesa del suolo, di regimazio,ne dei fiumi e regolazione delle acque, di difesa di queste dagli inquinamenti, nonché della loro utilizzazione a fini agricoli ed extra agricoli, ecc. non p·uò, quindi, che rappresentare una delle materie sulle quali deve necessarian1ente avere competenza la Regione. Appare, quindi, necessario, definire meglio la limitazione, posta dal decreto-delegato, di tale com.petenza a compiti esecutivi nella sua attuazio 1 ne ed a co,1npiti di semplice istruttoria tecnicoeconomica nella classificazio•ne e declassificazione di territori i11 comprensori di bonifica integrale e di bonifica 111-ontan·a,nella determinazione dei bacini montani e nella redazione dei piani generali di bonifica integrale e montana nonché dei p,rogrammi di sistemazione dei baci11i monta11i e delle zo·ne depresse. I piani zonali, d'altra parte, so110 un argomento intor110 al q11ale si è lungamente dibattuto in questi ultimi anni, a11che perché ci si aspettava da essi tanto, da farne addirittura un mito. Si intravedeva, forse, attraverso di essi la possibilità di sottrarre l' azio·ne pubblica in agricoltura all'improvvisazione ed alla frammentarietà per incanalarla in una visione globa 1 le e coerente dei pro,blemi. Anche se q11esta spera112a appariva legittima, si avvertiva da qualche p-9-rte che i piani zonali avrebbero potuto diventare delle scatole vuote se no·n foissero discesi da un piano di sviluppo globale della Regione, conseguente ad una serie di scelte e di obiettivi che so11oun organo politico come i Co11sigli Regionali erano in grado di fare, e da una programn1azione territoriale che fosse diretta proiezio11e del piano di sviluppo 1 economico. Non si tratta, cioè, solo -di sottrarre l'attività pubblica alla frammentarietà, ma anch,e di definire, attraverso una serie di scelte, quello che deve essere l'intero assetto del territorio regionale, inteso anche co,me localizzazione di attività prod1rttive, di infrastrutture, di complessi residenziali ecc. È questo il q11adro che occorre comporre, innanzitutto, affinché tutti gli interventi e tutte le attività possano inquadrarsi coerentemente nella globalità de.Ila visio-ne e degli o,biettivi che tale quadro deve definire. Nei paesi più progr_ed·iti nella gestione del territorio, basti citare la Gran Bretagna, la pianificazioine territoriale riguarda ad u11 tempo le 79 Bibliotecaginobianco

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