Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Argome11ti attribuire alle singole Regioni per il settore agricolo), la cui precisazione ed il cui adeguamento alle condizioni locali, peraltro, rientrano nella competenza regio1 nale, basterebbe assimilare ai « princìpi fondamentali » tali leggi di program1na e di finanza, per assicurare la necessaria dinamicità della legisiazio 1 ne di cornice e per assicurare un'adeguata attualità ai limiti delle com·petenze legislative regionali. Appare, d'altra parte, indubbio che le Regioni realizzera,ru10 1 il loro compito storico nella società italiana, nella misura in cui riusciranno a determinare le co,ndizioni per il superamento degli squilibri tradizionali del paese, che so,no soprattutto squilibri territoriali e settoriali. Né tale superamento è pensabile realizzarlo al di fuori di una coerente politica di progra1nmazione eco·no,mica: primo co1npito delle Regioni sarà, forse, proprio quello di far ·affermare concretan1ente tale politica nel nostro paese, assolvend•o, sia ad una funzione ·di ispirazio,ne di contenuti, sia ad L1na funzione di stn1menti efficaci. Se, invece, do,vesse prevalere una logica diversa, in base alla quale si fosse tentati di credere cb.e le Regioni debb·ano porsi come variabili indipendenti rispetto ~lla coerenza del Piano Nazionale, allo,ra potremmo trovarci nella condizione di dover constatare che l'elezione dei Co·nsigli Regionali avrà contribuito all'aggravamento degli squilibri del nostro paese e, quel che è peggio, avrà contribuito a quello che sarà, allora, un aggravamento irreversibile. Il prin10 compito, invece, cL1idovranno assolvere le Regio,ni sarà di essere le protago11iste della programmazione, sia 11e1la fase della sua formulazione, sia nella fase della sua attuazione. Nella fase di formulazione dovranno so·prattutto far valere il princi,pio del trasferi1nento delle risorse economiche e finanziarie pubbliche dalle regio,ni più sviluppate a quelle meno sviluppate, nei limiti che sono facilmente compirensib~li. Per questo 1 , le Regioni del Mezzogiorno dovranno svolgere un compito di attenta vigilanza sul complesso meccanismo della formazione del risparmio pubblico· e di una oculata spesa pubblica, soprattutto per q_uanto riguarda il contenimento delle spese correnti che co,n.. senta le dispo·nibilità per gli investin1e11ti produttivi e sociali. L'importanza del ruolo delle Regioni in questa fase è stata ribadita anche dal recente acco1 rdo co,munitario, in quanto 1 sono pireviste delle differenziazioni regionali nelle misure previste per l'attuazione della cosiddetta politica delle strutture. Attento e coerente dovrà essere il coirripito delle Regioni nella fase di attuazio 1 ne del piano eco,no,mtco nazionale: le sfas1ature, i ritardi, i lassismi, la burocratizzazione dovranr10 essere banditi per lasciare il 73 Bibliotecaginobianco

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