Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Vittorio Barbati può magari portare a vantaggi temporanei~ ma, .alla lunga, si rivela controproducente per tutti quelli che stanno nella stessa barca. In un mon·do che si avvia a divenire popolato d'a giganti, non ci si può 01stinare a voler rimanere dei pigmei. Sul piano tecnico, una visio•ne del genere significa puntare all'obiettivo di un sistema europeo « politico-eco.nomico » realmente unitario, e quindi gettare le basi p·er l'armo11izzazio-ne delle varie « politiche » cl1e possono consentire di raggiungere tale obiettivo 6 • Questa, ovviamente, è una visio.ne - o, se si preferisce, un'ipotesi - a ltmgo termine, che però bisogna cominciare a mettere a fuoco fin da oggi. Ammettendo, infatti, che il mondo si stia avviando verso nuovi equilibri, bisogna anche cominciare a prendere in considerazione delle ipotesi politiche, eco1 nomiche e monetarie, coerenti co,n quesita visio,ne. Logicamente, non è possibile prevedere quali alleanze e quali co,ntrasti potrar1no determinarsi in un contesto del genere, ancl1e perché ciò dipenderà dalle condizioni interne dei singoli sistemi, dalle lotte politiche che in essi potranno aver luogo, e da molti altri fattori anche imprevedibili. È possibile però ipotizzare che tutti e cinque i sistemi, per po·tersi mantenere su un piano di sia pur relativa eguaglianza politica - che, oltretutto, è premessa indispensabile per lo stabilimento di valide condizioni di eguaglianza eco,no,mica - e per acquistare una sufficiente « forza contrattuale », dovranno sviluppare al massimo· grado tutti gli strumenti indispensabili al conseguimento di tali obiettivi: la ricerca scientifica e tecnologica, l'armonizzazione delle politiche sociali, economiche, finanziarie e fiscali, la razionalizzazione coordinata delle strutture pubbliche e delle strutture produttive e distributive, l'adozio·ne di meccanismi adeguati ad equilibrare gli scambi interni. Solo la soluzione di questi problemi, in primo luo·go politici e strutturali, potrà consentire all'Europa occidentale - che, biso,gna notarlo, è o,ggi il men.o unitario fra i cinque sistemi, anzi sotto, certi pro·fili n_on è ancora un 11nico sistema - di presentarsi all'appuntamento, politico ed economico degli anni Ottanta come un complesso unitario ed unito·. E con un'unica moneta. Una moneta che potrà affiancarsi a quelle degli Stati Uniti, del COMECON, della Cina e del Giappone, nel quadro di un nuo,vo, sistema ch:e, se ben congegnato, potrà co11sentire, su un piano 1 mo,ndiale, un controllo· dei fenomeni mo·netari molto più efficace di quello o·dierno. E che probabilmente potrà anche co,nsentire di risolvere il dilemma « oro-monete di riserva», creando, - con cinque monete-chiave sufficien6 A proposito di tali politiche, cfr. V. BARBATI, L'Europa politica, « Nord e Sud », agosto-settembre 1971. 68 Bi ol iotecaginobianco

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