Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

I Editoriale giorno, per il Mezzogiorno? Nel momento in cui si prende atto delle possibilità di aggiornamento e potenziam.ento dell'intervento straordinario offerte dalla nuova legge (si vedano più avanti i testi dei dzscorsi di Rossi Daria al Senato e di Compagna alla C.aniera, che pubblichiamo nella rubrica «Documenti»), si devono anche misiLrare le difficoltà che a quelle p·ossibilità si contrappon.gono e che rischiano di neutralizzarle. Se è vero, e lo è, che l'utilizzazio11e della capacità di produzione industriale è andata via via riditcendosi, è evidente che le in1prese non sono portate ad investimenti per aitmentare una capacità di produzione che risulta esuberante; e quindi non sono i11teressate a portare avanti programmi di investimento nel Mezzogiorno, quando tali programmi riguardano, come nella maggior parte dei casi, la creazione di u11a capacità produttiva in aggiu11ta a quella ora sottoutilizzata nel Nord. QiLesto significa che per l'industrializzazione del Mezzogiorno si pilò contare solo su investimenti che riguardino nuovi settori di produzione o nuove linee di produzione; e significa soprattutto che la ripresa della JJroduzione indiLstriale in tutto il paese, onde ne risiLlti recuperata l'util!zzazione della capacità produttiva, di tittta la capacità prod-u.ttiva disponibile, è la condizione per iLna ripresa efficace della politica di inditstrializzazione del Mezzogiorno. C'è dunque u.n risvolto meridionalistico della crisi economica che investe il paese, e della quale così il « docitmento prelimi11are » della progran1mazione come la relazione previsionale e programmatica approvata dal Consiglio dei Ministri non sottovalutano la gravità, dal mome11to cl1e lasciano irztravedere con1e la rnigliore delle ipotesi quella di una « crescita modestissin1a » del reddito nazionale. Le prospettive di uno sviluppo paragonabile a quello degli a11ni migliori sono con1promesse; e se è vero che l'alta con.giuntura non è itna condizione sirtficiente dell'indiLstrializzazio11e meridionale, è ancl1e vero che è una condizione necessaria. La sinistra democratica è politicamente responsabile di aver fatto venir meno questa co11dizione qitan.do si era proposta, o doveva proporsi, di far leva su di essa per praticare una politica programmata di sviluppo eqtLilibrato. E invece ha praticato u11a politica di sconquasso. Ora le manifestazioni più. rece11ti e più allarn1anti dello sconquasso sono tali da richiedere non soltanto la più atten.ta e responsabile considerazione delle forze politiche, ma arzche e soprattittto e subito uno sforzo critic~ ed aittocritico che adegui, prima eh.e sia troppo tardi, la politica di centro-sinistra all' es~genza di predisporre le condizioni di una congrz,1,ae rapida .ripresa della produzione e degli investimenti: e natz,tralmente di tJn. rigoroso risanamento finanziario. 5 Bibiiotecaginobianco

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