I Argomenti un più stretto collegamento fra i provvedimenti miranti a superare le difficolta interne e q11elli destinati ad assicurare la « resistenza» del dollaro sul piano internazionale 2 • A ciò bisogna aggiungere che, dall'epoca degli accordi di Bretton Woods ad· oggi, molte cose sono cambiate nei rapporti di scambio internazionali, e che soprattutto si son·o modificati no,tevolmente, in conseguenza di differenti processi evolutivi, i rapporti fra i vari sistemi e le 1 loro monete. Si tratta, du11que, di fattori collegati e st,rettamente interdipen,denti - di ordine politico come di ordine economico, di ordine interno come di ordine internazionale - ai quali vanno ancora aggiunti, in reciproci rapporti di causa ed effetto, quelli derivanti dalla politica economica, ed in modo piì.1 specifico dalla politica di bilancio·, che gli Stati Uniti l1anno dovuto seguire soprattutto per fronteggiare i loro impegni esterni. Non ci si può quindi stupire del fatto che la svolta po,litica e la svolta monetaria nordamericane si siano succedute a brevissima scadenza. Ognuna delle due sarebbe stata monca senza l'altra. La prima mossa, l'apertura verso la Cina - o, se si preferisce, l'apertura « con » la Cina - è derivata jn primo luogo dalla necessità, ignorata per troppi anni dagli americani, di an1mettere l'esjstenza sulla scena inter11azionale di altri grandi interilocutori, oltre l'URSS, e quindi dall'esigenza, che ormai appare vitale per gli Stati Uniti, di acquistare, nel quadro di un dialogo piì.1 ampio, una libertà di manovra maggiore di quella cor1sentita dal dialogo a due. Senza dire che tale mo,ssa, se avrà esito positivo, potrà consentire agli Stati Uniti - e ciò probabilmente rientra negli obiettivi di Nixon - di collegare, in un unico contesto, alle nuove relazioni con la ·Cina u110 « sganciamento » o·norevo1le dalla guerra vietnamita, che, a sua volta, potrà accrescere - sul piano diplomatico, st1l pia110 militare e sul piano economico - la libertà di manovra degli stessi Stati llniti. Queste prospettive, che certamente son·o state valutate da Nixon e dai suoi consiglieri, rendo·no più evidente il legame fra la prima e la seconda mossa. Quest'ultima, infatti, ha costituito, probabilmente, non solo un mezzo per uscire da una situazione particolarmente difficile, ma anche un tentativo, che sembra destinato a riuscire, di sganciate almeno in parte il dollaro dall'oro, in modo da potergli dare, nel quadro 2 Al momento in cui Nixon ha annunciato l' «inconvertibilità» del dollaro in oro, le riserve in dollari, detenute dalle Banche centrali, ammontavano a circa 30 miliardi di dollari, mentre l'importo in oro detenuto dagli USA an1montava ad un valore di circa 10 miliardi di dollari. Comunque, da tempo, le Banche centrali avevano sospeso, in pratica per un tacito accordo, le loro conversioni di dollari . 1n oro. 61 Bibiiotecaginobianco
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