I Giornale a piu voci sembra disposto a rinunce sia pure parziali, così che difficilmente si potrà venire a capo del problema, se no1 n con qualche soluzione di compromesso che, ancora una volta, lascerà tutti insoddisfatti. Proporre, come fa la Commissione, che gli aiuti all'industrializzazione - concessi sotto le varie forme degli incentivi, dei contributi, delle agevo1 lazioni e via di seguito - non superino il valore globale del 15-20% dell'investimento e diventino « trasparenti», cioè riconoscibili, significa voler perpetuare una situazione di concorrenza fra i singoli paesi che non potrà non danneggiare il Mezzogiorno; e quesito anche se si r~conoscerà per l'ennesima volta ,l'esistenza di regioni particolarmente depresse. Il discorso potrebbe allargarsi agli altri temi della politica comunitaria, portando ad analoghe conclusioni. Lasciamolo dunque a questo, punto ed approfondiamo invece un altro aspetto del problema: la posizione delle istituzioni comunitarie. Abbiamo già accennato alla Commissione, che si sforza di inquadrare in un.a visio·ne generale i vari problemi sul tapp,eto e al Consiglio d_eiMinistri, che ft1nge da organo di mediazione e di compromesso. Anche il Parlamento Europeo e lo stesso Comitato Economico e Sociale, pur operando positivamente - l'uno sul piano politico, l'altro sul piano tecnico - per la qrmonizzazione dei punti di vista e per il raggitmgimento dell'obiettivo di fondo, che è la realizzazione dell'un.ità politica attraverso quella economica, non rift1ggono talvolta da prese di posizione nelle quali gl'interessi nazionali prevalgono sull'interesse comunitario. Non è raro vedere i parlamentari italiani isolati su taluni problemi agricoli o di politica regio11ale, come non è raro vedere isolati i membri italiani del Comitato Economico e Sociale sui p,roblemi della manodopera. Torniamo ora al Mezzogiorno ed alla Fiera di Bari. La crescita del Mezzogiorno si può misurare infatti anche attraverso le annuali edizioni della Fiera del Levante. Aumentano· no11 solo gli espositori meridionali (e questo è il segno del progressivo potenziamento delle strutture produttive delle regioni del Sud), ma anche i visitatori ed i con1pratori qualificati. Attraverso l'interesse che essi dimostrano per i diversi settori merceologici si possono così accertare gli orienta111enti, le tendenze, i gusti di un mercato --- quale è quello meridional,e --- che offre all'industria di tutto il mo.ndo nuove possibilità di collocamento d~i prodotti. L'importanza della Fiera non va dunque valutata in rapporto alle due settimane della durata ufficiale della Campionaria, ma in rapporto a tutte le manifestazioni specializzate che sii susseguono nell'arco di un anno e che interessano i settori del mobilio, della chimi~a industriale ed agraria, delle vacanze e del tempo libero. Alla Fiera del Levante guarda poi con sempre maggior interesse quel Levante che costituisce il tradizionale obiettivo commerciale dell'istituto mercantile barese. Bari è infatti considerata a buon diritto il più vitale e proficuo luogo d'i,ncontro fra tre gruppi ,di p,aesi: quelli del Mercato Comune e dell'occidente europeo, quelli dell'Europa orientale e quelli del « terzo 55 Bibiiotecaginobianco
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