Giornale a più voci in Sardegna, se si escludono il porto di Cagliari e il golfo dell'Asinara, •le coste sono tutte «balneabili» senza alcun timorre. In sintesi, delle acque costiere che varie indag1ni hanno preso in esame, solo il 10% può considerarsi «puro»; nel 13% dei casi l'inquinamento raggiunge « livelli critici ». Questo stato di cose è costato al paese nel 1970 oltre 50 miliardi di lire per dan1ni subìti dal turismo balneare. Fra quindici anni potrebbe costare circa il doppio. Non si può non essere d'accordo con Roberto Passino, direttore dell'Istituto di ricerca sulle acque, del CNR, quando affer111a che « non c'è dubbio che la responsabilità della situazione ricade sulla classe politica e su quella amministrativa per non aver assunto i,n tempo utile, se non altro sull'esempio dei paesi stranieri, quei provvedimenti di carattere tecnico, amministrativo e finanziario che avrebbero perlomeno potuto limitare il fenomeno,». Nella « strategia per il rna,re pulito », come ha scritto Giorgio Nebbia, occorre innanzitutto che siano vietati gli scarichi indiscriminati « senza trattamento di alcuni veleni come residui radioattivi, mercurio, cadmio, cromo, piombo, cianuri, acidi concentrati ». Bisognerà vietare l'uso dei prodotti nocivi a lungo termine sugli equilibri chimici e biologici del mare. Nel caso di altri rifiuti, invece, « sarà necessario trattarli con adatti processi o impianti di depurazione in modo da -diminuire il volume e la quantità e da modificarli in forn1e che il mare sia in grado di ' digerire' n,ei suoi grandi cicli naturali biologici e chimici ». La costruzio,ne di tali impianti non è cosa di poco conto e di imme-- diata attuazio,ne: per la loro realizzazione occorrono centinaia di miliardi e almeno dieci anni di tempo (sempre che si cominci subito). Ciò non significa che bisogna attendere almeno dieci anni prima che il problema sia risolto in modo soddisfacente. Già oggi si possono adottare provvedimenti d-i emergenza, sull'esempio di quanto viene fatto jn aLtri p1aesi. Los Angeles, ad esempio, scarica buona parte dei suoi rifiuti urbani liquidi attraverso 11n grosso tubo di tre metri di dian1etro che, posto ad almeno cLnquanta metri di profondità, disperde i liquan1i a quattro chilometri dalla costa. Viceversa in Italia la maggior parte degli scarichi t1rbani e industriali viene attualmente effettuata a livello del mare. Lo scarico dei rifiuti liquidi al largo e in profondità, in attesa che si costruiscano i depurato·ri, potrebbe essere la soluzione imn1ediata, tale da risolvere o da « a1'leggerire », ne~ ca:si più gravi, i ·problemi di una situazione che diventa semp,re pjù allarmante .. UGO LEONE La Fiera di Bari oggi La funzione particolare che ha caratterizzato la Fiera del Levante fin dalla sua nascita nel 1930 è stata quella di costituire un'occasione commercialmente 51 Bibiiotecaginobianco
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