La crisi della sinistra democratica tuzio11ale avrebbe rischiato di trasformarsi in una « repubblica sindacale » di tipo sudamerica110. St1ccedeva esattamente ciò che l.,a Malfa aveva paventato, quando aveva lanciato la sua injziativa di ricerca di una piattaforma con1une dei tre partiti laici del centro-sinistra: la Democrazia Cristiana non governava, ma si lirr1itava a mediare (traendone var1taggio per sé ma non per il paese) tra un PSU che non perdeva occasione per schieravsi sul fronte anti-operaio e anti-sindacale, assL1mendo posizioni spesso istericl1e, e un PSI ormai completamente contagiato da quella che Matteucci ha cl1iamato « l'insorgenza populista >>, u11 PSI che ormai faceva del sostegno acritico· a qualsiasi rivendicazione sindacale l'asse portante della propria politica, ancora più dello stesso PCI. L'incapacità della classe politica democratica di affrontare in termini mod·erni e coerenti i conflitti sociali in una società economicamente avanzata veniva così allo scoperto; e non c'è da meraviglia-rs1 che affiorassero te11tazio,ni integralistiche da parte sindacale. Era la stessa inst1fficienza, culturale prirr1a ancora che politica, manifestata precedenten1ente di fro11te all'esplosione del problema della scuola e del ricorso, da parte degli studenti, a rnetodi d'i lotta violenti e aggressivi. Si trattava di comportamenti tipici di un estremismo infantile e ribellistico più che rivoluzionario; una di quelle fasi di adesione acritica al mito della violenza, no11 scevra di aspetti estetizzanti, che ciclicamente coinvolge la giove.ntù studentesca della piccola e media borghesia, nel momento i11cui, paventando il proprio declassamento, si fa promotrice di tentativi eversivi dei quali reclama la dirigenza politico-ideolo 1 gica. Accade così che essa soambi Marx per Sorel, o Croce per Corradini, st,ravo1lgendo il socialismo i,n anarco-sindacalismo e la conservazione in reazio·ne, all'insegna ,di quel 1 la pericolosa mitologia che Saragat felicemente bollò co·me « miracolismo della violenza». Ma anche qui, lungi dal comprendere che le radici profonde del disagio e quindi dell'intero fenomeno stavano nel nostro sistema scolastico e uni,rersitario, cl1e per vent'anni i baroni delle cattedre (non solo di d·estra) e i loro difensori in Parlamento avevano di proposito lasciato sclerotizzare, e che quindi occorreva trovare la volontà politica per un~ seria e coraggiosa rifo1 rma u11iversitaria, la classe politica, ed in particolare la sinistra democratica, dimostrarono, come si è detto, la più assoluta incapacità di interpretare coerent~mente e coraggiosamente il proprio ruolo. Accanto ai pochi cl1e denunziarono l'avventurismo e l'inconsistenza politica di certi fenomeni, i più, travolti dal1 l'orgia di sinistrismo di maniera scatenata dalla « sinistra psicologica », vid·ero nel 35 Bibiiotecaginobianco
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