Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Umberto Pedol amalgamarsi su 11na piattaforma com11ne di ayanzati contenuti riformatori, venissero lasciate in balia di gruppi di potere che costituirono i gelosi notai di un passato di divisioni e di polemiche, costituendo, con la tenace anche se dissimulata difesa delle rispettive posizioni di forza, il terreno ideale su cui si sviluppò la nefasta azione disgregativa ~ dell'integralismo democristiano. Non solamente il gruppo dirigente non seppe o·pporre una valida resistenza all'importazione al suo interno di divisioni, così da pa·rte della DC co1 me da parte del PCI, ma nemmeno trovò la forza, politica e morale, di contrapporre al malcostume sottogo-vernativo della DC quella diversa concezione del potere den1ocratico per cui i gruppi di democrazia laica (in prima linea il « Mondo ») si erano tenacemente battuti, e cl1e l'opinione pt1bblica democratica si aspettava dai socialisti. Il primo risultato degli sforzi democristiani, degli attacchi comunisti e dell'insufficienza del grup•po dirigente socialista fu il disimpegno seguìto alle elezioni del '68. Significativo il giudizio che Nenni ebbe a dare del disimpegno, da lui non voluto ma a11zi combattuto, un anno d·opo: « ... un fatto polemico, non politico, il primo passo sbagliato verso la disintegrazione della mag·gioranza autonomista del partito che poi non si è più riusciti a ricostruire » 6 • Con questa « brillante operazione » si permetteva alla Democrazia Cristiana di conseguire un risultato du,plice e non trascurabile. Da un lato la DC rafforzava la sua unità e le sue posizioni di potere con il governo monocolore, dall'altro il disimpegno -sanzionava uno stato di crisi all'interno ,del PSI che consentiva ai ,den1o·cristiani di attribuirsi una posizione politica eq11ivoca d'i pretesa mediazione, ma in realtà di divisione fra le due compo,nenti del PSI stesso. Le vicende che dal disimpegno po·rtarono alla scissione del PSI-PSDI sono troppo note per riprenderle punto per punto. Vale la pena invece di riportare, a conferma della nostra interpretazione, le prese di posizione di alcuni uomini p·olitici in questo periodo. Il 31 gennaio 1969, in un discorso a Bari, l'on. Moro critica la maggioranza e la segreteria della DC ed afferma che la maggioranza di governo· deve accogliere « gli elementi interpretativi e correttivi clze possano venire dall'opp·osizio11e, e arzche dall'opposizione comunista». Il. 7 febbraio 1969 l'on. La Malfa, replicando con un edito 1 riale sulla « Voce Repubblicana» ad una nota di Moro, chiede a quest'ultimo se « le aperture » al PCI non abbiano u11 fine strumentale in vista del congresso DC. In qt1esto modo osserva poi La Malfa, « che vinca o perda 6 PIETRO NENNI, Non sono tempi di attesa, discorso al Corr1itato Centrale del PSI, ottobre 1969, Edizioni « Infor1nazione Socialista», Milano. 30 Bi~Iiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==