Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

La crisi della sinistra de111ocratica e i program1ni) faceva riscontro sul pia110 sociale una grave situazione di debolezza e di arretramento generale del movimento operaio e sindacale, in particolare quello di ispirazione socialista e comunista. Questa situazione era dovuta ad una espansione produttiva i11controllata cui si accompagnava una politica di repressione dell'attività sindacale all'interno delle fabbriche 1 .. Nell'aprile 1955, alla Fiat la FIOM venne messa per la pri1na ,,alta in minoranza. Dal '53 al '55 la CGIL nelle elezioni delle commissioni interne passava dal 70% dei voti al 52% perdendo importanti posizioni nelle n1aggiori fabbriche. Una parte notevole della responsabilità di questa perdita di posizioni va addebitata all'immobilismo del PCI, il quale si era assicurato L1na pressoché completa egemonia sui socialisti all'interno della CGIL, controllando 1'809/o dell'apparato centrale e il 90% dell'apparato periferico. Infatti, come ricorda Giorgio Galli in uno dei suoi studi sul PCI, riferendosi a quel periodo, « le sinistre sono sulla difensiva non per la impossibilità oggettiva di far pesare maggiormente nella situazio11e il peso e l'influenza della classe operaia, ma perché il gruppo dirige11te del PCI usa la sua influenza tra i lavoratori per mantenere le proprie posizioni di potere (che potrebbero essere messe in pericolo da uno sco11tro frontale con le classi dirigenti italiane rafforzatesi nel q1.1adro del blocco occid•entale) e per appoggiare la politica estera dell'lJRSS ». A fare esplodere le contraddizioni insite nella condizione di compri111ario subalterno del PSI nella politica di unità d'azione con i co111unisti, e nella posizione i1nn1obilistica e priva di prospettive, oltre che di oggettiva d·ebolezza, in CL1itale politica relegava il movimento operaio e in particolare la sua componente socialista, intervenne il XX Co11gresso del PCUS nel febbraio del '56, cui seguì l'incontro di Pralognan fra Saragat e Nenni nell'estate '56, e, ancor di più, i tragici fatti di Ungheria e di Polonia dell'autunno dello stesso anno. Il congresso di Torino del PSI, svoltosi nell'aprile 1955, se aveva aperto il discorso del « colloquio tra socialisti e cattolici » e della « svolta a sinistra », aveva ]asciate pressoché inalterate le posizioni ideologicl1e sul rapporto con i comunisti. Nenni infatti ebbe a dire: « La politica unitaria è per noi una acquisizione definitiva. Essa appartiene al patrimonio in.alien.abile della classe operaia del nostro paese. Non è eircoscrivibile entro gli articoli di un patto scritto, tanto è vero cl1e né noi 11é i comiLnisti abbiamo sentito o sentiamo il bisogno di fare nu.ovi patti 1 Cfr.: gli stralci dagli atti della Commissione Parlamentare d'inchiesta suJla condizione dei lavoratori ne11e fabbriche; in EUGENIO SCALFAR!, L'autunno della Repubblica, Etaskon1pass, Milano 1969, cap. III: Il bastone nelle fabbriche. 25 Bibliotecaginobianco

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