Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

.. U111bertoPedol mica generale, di recessione destinata a colpi_re innanzitutto le classi lavoratrici in termini di at1menti i11controllabili dei prezzi e di disoccu- . p,az1one. Maturano le condizioni strutturali tjpiche di 1.1n'involuzio,ne politica cl1e, una volta iniziata, si ignora d'o,ve e come possa essere bloccata. Impedire, a qualunque costo, il collasso della d·emocrazia italiana, non per difendere l'ordine (o il diso,rdi11e) esistente, ma per evitar11e uno più brutale, deve essere il compito delle forze di democrazia laica e socialista. Queste forze po,litiche appaiono oggi, nella maggio,ranza dei loro grup,pi dirigenti, divise, addiritt11ra opposte tra di loro in una rissa polemica esagitata quanto inco11cludente, minacciosamente l'una contro l'altra armata a prov,ocare incidenti di fro1 ntiera in q11ella cl1e potrebbe diventare una terra di nessuno tra la DC e il PCI. T11ttavia appare sempre più chiaro che, privata della fondamentale mediazione di un autonomo ruolo delle forze laicl1e e socialiste, la democrazia jtaliana verrebbe, in attesa di guai peggiori, condannata alla deprimente alternativa tra il n1algoverno cattolico e la burocrazia comunista. Ricordare sinteticamente il diverso ruolo giocato d'alle forze della sinistra democratica, così nelle loro componenti più lucid'e e consapevoli come in quelle più confusio·na·rie e velleitarie, negli anni che vanno dalla crisi del centrismo alla crisi del centro-sinistra, è necessario, se si vuole in qualche modo contribuire, attraverso la disamina delle colpe e dei meriti del recente passato, ad 1111aripresa di i11iziativa politica da parte di queste stesse forze. Le elezioni del 7 giugno 1953 e ]a successiva cadt1ta dell'ultimo gabinetto De Gasperi (27 luglio) segnarono l'jnizio della crisi del centrismo, crisi che avrebbe travagliato la democrazia italiana per dieci an11i. Nel vuoto di leadership politica lasciato dalla scomparsa del grande statista democristiano, e nella ambiguità di una situazione che, pur avendo la const1Jtazjone elettorale attribuito ai quattro partiti di ce11tro (DC-PSDI-PLI-PRI) la maggioranza assoluta dei seggi (maggioranza peraltro abbastanza esigua), vedeva i partiti stessi fortemente divisi fra di loro e al loro interno sull'opportunità di conti11uare la tradizionale politica quadripartita, venne maturand·o, seppure fra molte contraddizioni, quel processo di avvicinamento politico· e ideologico delle forze della sinistra democratica che sarebbe poi sfociato nella coalizione di centro-sinistra e nell'unificazione socialista. A questa crisi di direzione politica del paese (crisi che investiva non soltanto i problemi di schieramento, ma anche e soprattutto i contenuti 24 Bi~Iiotecagino.bia·nco

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