Il parricidio n1a11cato munare tutti coloro che si a:ffacciavar10 per la prima volta alla ribalta della vita politica dell'Italia libera. Gli uomini che egemor1izzarono, per così dire, l'a11tifascismo avevano infatti id.ee tutt~altro che univoche sul futuro del paese, idee che nascevano dalle loro diverse esperienze culturali, e che andava110 dalla restaurazione toitt court dell'Italia prefascista alla realizzazione di strutture sociali già sperimentate in altri paesi, strutture che talora non avevano alcun aggancio cor1 la tradizio11e sociale e culturale del nostro.· I « freschi ideali », la fantasia creatrice, ma11caror10 cor11pletamente: non ne potevano essere portatori i « padri », radicati nelle convinzioni in nome delle quali aveva110 combattuto o osteggiato il fascismo, né lo potevano essere i « figli », ] a cui esperie11za e cultura era pressoché nulla. Quest'ultimo fatto fu quello decisivo, per cui la prise du pouvoir e l'orga11izzazio11e del pouvoir stesso nor1 poteva essere, seco11do appunto dice Forcella, che « un affare dei padri ». E Forcella aggiunge che questo avvenimento non può essere considerato un « sopruso », dal momento cl1e ci so110 « ottime ragioni storiche per sostenere che le cose no11 potevano andare in modo diverso ». Ancora una volta è la logica dell'accaduto a spiegare il tutto, ma è una logica alla quale non si possono opporre se no11 dei « se )>, che non muterebbero l'accaduto stesso. Comunque sia, 11 salto, la parziale assenza di una generazione - e di una ge11erazione particolarissima: quella cioè che aveva gettato nella lotta per la liberazione tutto il suo coraggio e tutte le sue speranze -- questa assenza, dunque, nella nostra storia più recente trova perciò se r1on proprio la sua giustificazione, per lo meno una spiegazione sufficienteme11te valida. E Forcella ha giustamente il inerito di averla espressa senza incertezze e retice11ze. Ma questa spiegazio11e (o giustificazio11e che si voglia) 11011 chiude ancora il discorso, ché anzi, a nostro avviso, è qui che esso si apre veramente. La conclusione di Forcella è molto amara e certamente dura nei co11fro11ti di tutta la sua generazione (non per nulla ha addirittura parlato di « pochezza di mezzi » ); lo è soprattutto quando scrive che tutti i fenomèni politici e culturali degli 11ltimi anni, - « il revisionismo co1nunista, il cattolicesimo conciliare, l'econ~mia neo-capistalista, i nuovi interessi culturali » - sono arrivati in Italia come « ~aduti dal cielo », nel senso che essi sarebbero stati ancora una volta « affare dei padri », alla formula19 Bibliotecaginobianco
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