Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Nel tunnel gnare abbastanza alla sinistra politica per sottrarla al perma11ente ricatto della sinistra psicologica. È stata opera di terrorism9 politico, e di terrorismo politico con gravissime conseguenze per la stessa sopravvivenza delle istituzioni democratiche, quella che la sinistra psicologica ha compiuto. Incapace, quindi, di costruire un'alternativa politica sui contenuti delle riforme, la sinistra ha cercato di caratterizzarsi sugli schierarnenti. E le stesse rifornìe sono divenute ipotesi di schieramento. Si è assistito così alla scomparsa della maggioranza di centro-sinistra, come omoge11ea guida politica del paese, ed alla sostituzione ad essa ·di compromessi assembleari - e non soltanto assembleari - per l'approvazione di leggi che avrebbero dovuto qualificare il programma del governo. Dietro la formula della « maggioranza aperta », si nascondeva l'impotenza riformatrice della sinistra. Tt1tto questo, invece di valorizzare le prerogative del Parlame11to, voleva dire umiliarle. Come giustamente si rileva i1ì un editoriale di « Settanta» 5 , « quando 1'011.Andreotti affer1p.a che i disegni di legge del governo non sono quasi mai discussi in Consiglio dei ministri e sono, in realtà, testi redatti dagli uffici legislativi, non afferma la superiorità del Parlamento; è come se dicesse: questo Parla1ne1ìto non può esprimere alcun governo capace di presentare progetti di legge meditati ». Ma fino a che punto si trattava di « maggioranza aperta »? Più che aperta ai contributi delle opposizioni, è stata u11a maggioranza aperta alle rivendicazioni ed agli interessi dei singoli gruppi. Di11anzi a questi interessi e a queste rivendicazioni, il governo - o, meglio, la maggioranza governativa - 110n ha avuto la forza di opporre un chiaro e coerente disegno riformatore, i11cui magari le richieste di talu11e categorie venissero emarginate, nel nome degli interessi generali del paese. Viceversa si sono ascoltati tutti, si è dato ragione a tutti, si sono fatte molte leggine, recependo così « la domanda che saliva dal paese »; e no11 si sono fatte le riforme, perché i11 questo caso si sarebbe do,,uto inevitabilmente scontentare questa o quella categoria. Nel frattempo, da parte della sinistra, si esaltava l'azione dei sindacati che rappresentavano queste· categorie, e nessuno faceva osservare ai sindacati che essi per primi, invece di rappresentare le singole categorie, avrebbero dovuto rappresentare l'intera classe lavoratrice.- Logicamente, chi ha fatto le spese di tutto questo son.o state le categorie più deboli, quelle sindacalmente meno pros Le scelte istituzionali della sinistra, in « Settant~ » n. 10-11, marzo-aprile 1971. 13 Bibliotecaginobianco

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