Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Documenti in primo luogo, da coloro che sono stati chiamati a fo1 ndare le Regio·ni meridionali. Concludo, onorevoli colleghi, con questa considerazione o•, se preferite, con questa raccomandazione: se noi dovessi1no fallire sul piano delimitato dell'esigenza di far finalmente prevalere nel Mezzogiomo 1 le regole del buon governo, di farle prevdlere sulle pratiche del sottogoverno,, noi saren1mo condannati a fallire su tutti gli altri piani della politica meridio,nalista e della politica programmata d'i svil11ppo1 equilibrato. · Può sembrare questa una considerazione ovvia, oppure può sembrare una di quelle raccomandazioni delle quali ci si può liberare senza troppi scrupoli perché, dopo tutto, certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Comunque, io no,n ritengo che si tratti di una considerazione ovvia, dal momento che siamo in presenza dei molti guasti che il malgoverno ha provocato. Né ritengo, che si tratti di una raccomandazione della quale convenga llberarsi, adduce11do l'argomento che certe cose sono facili a dirsi e diflìcili a farsi, perché il diffic1le non è impo,ssibile ed è indispensabile. Ecco perché ho voluto richiamare la Camera a tener conto di situazioni che, degenerando, compromettono la politica meridionalista e spingono alla disperazione o alla esasperazione settori della società meridionale che sono oggi non solo assai più affollati, ma anche assai più in,sofferenti di quanto non lo siano mai stati. Prendiamo coscienza, onorevo,li colleghi, di tutte le implicazioni del prob,lema dello sviluppo del Mezzogiorno, anche della incapacità organizzativa che d·omina tutti gli aspetti della vita civile nel Mezzo·giorno e che si manifesta soprattutto nell'ambito politico-ammini.strativo, inquinato da tradizioni a11tiche di inefficienza e turbato in perma11enza da incon•sulte ter1denze della classe politica a stn1mentalizzare tutto e tutti ai fini dell'esercizio incontrastato del potere locale. E questo il più forte impedimento per la utilizzazio,ne delle migliori energie dispo,nibili, poche o molte. che siano! E d'altra parte questa utilizzazione ottimale d·elle migliori energie disponibili, e mobilitabili, nel Mezzogiorno e fuo,ri del Mezzogiorno,, costituisce il problema della risorsa più scarsa e quindi il ,pro1 blema del !flOdo di ottenere con l'intervento straordi11ario e con tt1tta la politica meridionalista risultati più so,ddisfacenti di qttelli cl1e finora abbiamo ottenuto, e comunque tanto soddisfacenti da .consentire d'i superare qL1ello ·che non potrei non definire il momento più difficile: il mome~to più difficile per una esperienza cli politica meridio·nalista che abbiamo avviato dal 1950 nel segno della solidarie~à democratica; che abbiamo portato a~anti, sia pure fra molti 127 Bibliotecaginobianco

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