Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Francesco Con1pagna della versione meridionalista che si vuole e . che si deve dare al programma di promozio·ne per l'industria meccanica, già preventivamente contrad·detta - mi è sembrato - dalla decisione, contrattata tra la Regione piemontese ed i dirigenti della I_Jancia, di impiantare a Biella il nuovo stabilimento della marca cl1e recente1nente è entrata a far parte della FIAT, a suo tempo responsabile di una scelta aziendale come quella di Rivalta 1'orinese, che ha dato l11ogo a tutti gli inconvenienti cui i meridio11alisti avevano previsto che avrebbe dato luogo. RAUCCI: Onorevole Compagna, a quelle decisioni i comunisti piemontesi sono stati contrari. COMPAGNA: Gliene dò atto, onorevole Raucci (Interruzione del deputato D'Angelo). Ella sa, onorevole D'Angelo, che sono, stato in polemica con i repubblicani piemontesi, ed i documenti di questa polemica li può leggere sulla rivista che dirigo. I-Io fissato· dunque i termini di due questio11i che co,munque condizionano i risultati che noi potremo ricavare da questa legge: la ripresa generale degli investimenti e la versione meridionalistica dei progetti e dei programmi che devono essere for1nulati indipendentemente dal q11adro specifico dell'intervento strao·rdinario. Ma c'è anche un'altra questione i cui termi11i condizionano i risultati che ci proponiamo di ottenere con questa legge. E anche a questo proposito devo richiamarmi a cose già dette in· qL1esta aula in una non lontana occasione, il 22 aprile 1969. Dicevo allora che ai fi11i del rilancio della politica meridionalista, non è soltanto e non è tanto questione di strumenti vecchi da rinnovare e di nuovi da i11ventare, ma è anche e soprattutto questione di quadri della politica meridionalista. Ripeto oggi, onorevole ministro, che la pregiudiziale condizione di efficacia degli interventi nel Mezzogiorno, degli strumenti predisposti per lo sviluppo del Mezzogiorno, consiste nella politica degli uomini giusti ai posti giusti. Sennonché ho il dovere di affermare per coerenza che, dal 1969 ad oggi, da questo punto di vista le cose che ci si augurava potessero andare meglio sono andate peggio, ed anche molto peggio. Non c'è stato rinnovan1ento nei quadri della politica meridionalista e c'è stato, anzi, un loro ulteriore scadimento di qualità. Questo, perché le scelte di sottogoverno, di cui sono responsabili i partiti di maggioranza, sono diventate sempre più spregiudicate, ispirate a criteri che sono del tutto estranei a quelli della qualificazione non d'ico tecnica, ma anche e soprattutto etico-politica. I partiti stanno commettendo errori gravissimi 124 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==