Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

) .. Francesco Compagna cità tecnica e della volo1 ntà politica di quanti :ricoprono ruoli di responsabilità neglj trffici della programmazio 1 ne e negli enti preposti alle sorti della politica meridionalista. Ed è opportuno naturalmente precisare che questo 1 discorso deve fondarsi anche sui dati quantitativi; non può fondarsi solo sui dati qualitativi, no1n può esaurirsi in una enumerazione di p1rogetti a titolo elencativo, ed esem·plificativo. Si tratta di accertare quanti e quali sono i pro,getti desiderabili per scegliere con cognizione di causa i pro.getti possibili. A questo punto possiamo dire che, nonostante questa legge, noi dovremo rinunciare a molti dei progetti desiderabili e dovremo limitarci a pochi progetti possibili se l'intervento straordinario, cui con questa legge diamo una nuo1 va spinta, non potrà iscriversi nel quadro di una rapida e congrua ripresa economica; se l'intervento straordinario, del quale con questa legge diamo u,na r1uova versione, orientata sap,rattutto nel senso di una più intensa e rapida industrializzazione, non sarà accon1pagnato da una immediata ed adeguata ripresa degli investimenti. - Ma su questo aspetto della questione io non voglio indugiare anche perché mi è sufficiente richiamare quanto ha detto il Presidente del Consiglio la settimana scorsa, e cioè che « non basta avere predisposto per legge le condizioni necessarie per una nuova spinta allo sviluppo industriale del Mezzogiorno se non si ma11ifesta una parallela volontà da parte di tutti dj riportare l'economia generale del paese ad un elevato livello di dina1nicità ». Vorrei aggit1ngere, però, che c'è un altro aspetto della questione, magari meno incalzante, ma certo• altrettanto condizionante; e riguarda la collocazio.ne di questo disegno di legge nella prospettiva della politica di piano, di una politica di pia110 che veramente risulti conforme a quella concezione meridionalista dello svilt1ppo italiano della quale si è tanto parlato (ed anch'ella, signor ministro, ne ha spesso parlato) da quando Pasquale Saraceno molto elo,quentemente l'ha indicata come mo1nento della verità per la programmazio,ne. Ammettiamo che si riescano a formulare prima, e ad attuare poi, buoni progetti speciali, buoni programmi di p,romozione per quanto riguarda il Mezzogiorno; arnmettiamo cl1e da q11esto punto di vista si riesca a trovare una operante e costruttiva intesa tra CIPE, Regioni e Cassa. Ma q_uale versione meridionalista avranno i progetti ed i p·rogrammi che saranno formulati indipendentemente dal quadro più specifico dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno, nel quadro della pro·grammazione nazio,nale? Quale sarà, ad esempio, la versione n1eridionalista del pro,gramma di promozione per l'indust·ria chimica e del programma di promozione per l'industria meccanica? Ella ha fatto bene, onorevole Reichlin, a 122 B_biljotecaginobianco

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