Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

,I potrebbe pensare, per ese1npio, a programmi di promozione in settorj tradizionali dell'industria meridio11ale che sono i11.crisi come l'industria , . conserviera, co1 me l'i11.dustria della pasta, così come si potrebbe pensare a programn1,i di promozione per qL1ei settori di nuove attività industriali che sono già da tempo oggetto di studio da parte del'l'IAS11. Quanto ai progetti speciali a carattere infrastrutturale, ci si do1.. vrebbe po1rre finalmente un problema che da temipo ho1 cercato di proporre all'attenzione dei governi (l'onorevole Taviani rico,rd·erà certamente· la relazione che ho avuto o,ccasione di leggere davanti a lui a,Ila « Giornata del Mezzogiorno » a Bari circa due anni 01 r sono): il pro-- blema di un intervento straordinario per le universita e per le aree della ricerca. i.e une -- le università - che devon.o essere curate e guarite anche dal punto di vjsta edilizio; le altre - le aree della ricerca - cl1e devono essere attrezzate, così come devono essere attrezzate le nuove università, a cominciare naturaln1.ente da quella della Calabria e dalla seco11da università della Campania. Con questa, che ha voluto essere una esemplificazione provocatoria, per così dire, credo di aver coperto l'arco delle politiche di sviluppo che ha indicato al Senato il senatore Rossi Doria quando ha affermato che, se ieri si trattava di eseguire le infrastrutture per preparare lo sviluppo, oggi si tratta di realizzare lo sv1luppo. Il quale a sua volta richiede anche la predisposizione di altre infrastrutture. Da questa affermazione, infatti, il senatore Rossi Doria ha dedotto la necessità che l'i11tervento straordinario si articoli in tre politicl1e distinte, anche se tra loro coordinate, e precisame11te: una politica per il co1npletamento ed il potenziamento dei complessi di agricoltura intensiva, una politica di razionale industrializzazione e qualificazione delle aree metro 1 politane, una politica di riaiSsetto e di sviluppo agricolo-industriale delle zo-ne interne e impervie. Queste tre politiche distinte e coordinate possor10 a loro volta articolarsi in progetti infrastruttL1rali e in programmi di p1 romozione riguardanti appunto, come dicevo, settori tradizionali ,dell'intervento strao,rdinario e settori nt1ovi di i11tervento, settori tradizionali dell'attività industriale da ristrutturare e settori nuovi dell'attività industriale da creare nel Mezzogiorno, prima ancora che per il Mezzogiorno; servizi banali, come la scuola, che ris11ltano ,nel Mezzogiorno ·assai più deficitari di quanto no11.lo siano nel Nord, e servizi più rari, come l'e università, che risultano nel Mezzogiorno del tutto inadeguati alle esigenze de_llo svilL1ppo economico e éivile . . Comunque sia, mi pare di _poter concludere questa parte del mio intervento affermando• che proprio il discorso sui progetti speciali e sui p1rogrammi di promozione costituisce il banco di prova della capa121 Bibliotecaginobianco

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