Nord e Sud - anno XVIII - n. 142 - ottobre 1971

Francesco Compagna straordinario, delle sue 1 lacune, dei suoi limiti, di· una sua insufficienza e magari di una sua inefficienza? lo· non direi. Io direi piuttosto, che, da un lato, è venuto meno• aìl'imp·egno per la industrializzazione l'atteso co1 ntributo della iniziativa endogena, e cioè di imprendito,ri locali; e dall'altro è venuto, meno, il pur sollecitato contributo dell'iniziativa esogena, cioè di imprenditori che da altre regioni fossero dispo:Sti a scendere nel Mezzogio,rno,. Il senatore Rossi Doria ha anche ricordato le occasioni che erano maturate negli anni dell'alta congiuntura, del cosiddetto « miracolo· eco,nomico· >>, quando si poteva fare nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno assai più di quanto non sia stato fatto. Direi infine più sinteticamente che i risultati dell'intervento straordinario sono stati inferiori all'attesa, per quanto riguarda l'i11dustrializzazione, perché, come rileva anche l'onorevole Isgrò nella sL1a relazione per la maggio-ranza, la politica economica non è stata mai coerentemente conforme ad una co,ncezio,ne meridionalista dello sviluppo italiano, e quindi molte decisioni, generali e specifiche, so,no state prese o autorizzate senza affatto tener co,nto della loro incidenza negativa o semplicemente neutralizzante rispetto ai risultati d'i industrializzazione che ci si riprometteva di raggiungere nel Mezzogiorno. È vero che ci sono state alcune rilevanti decisioni delle aziende a partecipazio,ne statale, grazie alle quali sono stati localizzati nel Mezzogiorno stabilimenti dell'industria di base, di notevole dimensione e tecnolo,gican1ente complessi. Ma è anche ver_o che decisioni altrettanto rilevanti dei grandi gruppi privati sono state orientate sistematicamente nel senso della ripetizione del1 le localizzazioni tradizionali e hanno quindi incentivato l'e1nigrazione dalle campagne del Sud alle aree 1netropolitane del Nord, do-ve i fenomeni della congestione demo,grafica, urbanistica e industria1e si sono molto aggravati; ed è vero so,prattutto che fra grandi industrie e piicco1issime industrie, dovute le une all'iniziativa esogena, le altre all'iniziativa endo,gena, operanti le une per un mercato interregionale o addirittura internazionale e le altre per i mercati locali, risulta del tutto insufficiente e insoddisfacente la presenza dell'industria media, che consente di sommare i vantaggi del progresso tecnolo·gico- co1 n quelli del più basso rapporto (rispetto alla grande industria di base) tra investimento di capitali e occupazione. Risulta insufficiente e ·insoddisfacente nel Mezzogiorno l'industria manifatturiera di media dimensione perché a crearla non ha contribuito la iniziativa endogena, rimasta qualitativamente e quantitativamente gracile, e fo-rse distratta (voglio usare questo eufemismo) dalle tentazioni di più facili guadagni con meno impegnativi sforzi che l'attività edilizia ba incessantemente e generosamente offerto. Né ha contribuito a crearla l'iniziativa esogena, 116 Bibiiotecaginobianco

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