Manlio Rossi Daria coloro che intendono ritornare e contribuire aj processi di rinnovamento delle loro stesse terre; bisognerà inoltre provvedere all'artico 1 lazione zonale del territorio e su qL1esta base al riordino dell'agricoltura e delle relative infrastrutture e alla localizzazione in ciascuna zona di piccole aree industriali per una industrializzazione minore ma diffusa; nonché promuovere, negli stessi centri abitati e nelle case sparse, lo sviluppo di altre po,ssibili attività extragricole e delle integrazioni turistiche. Sono tutte cose che i11 altri paesi in situazioni analoghe si stanno facendo e per le quali da noi no1 n c 1è ancora una politica in atto. Poiché ritengo che le •politiche indicate siano essenziali, che in que, i 1 sto momento la cosa fondamentale sia di determinare una so1rta di mo- ' bilitazione positiva e non negativa della gioventù e di tutti gli elementi vivi del Mezzogiorno, e che una legge come la 11ostra debba avere anzitutto un effetto psicologico, debbo subito esprimere la mia perplessità per il fatto che nel disegno di legge non emergono, affatto gli indirizzi della politica di sviluppo che vogliamo perseguire. Mi rendo conto che non potevano emergere, che occorrono altre leggi e altri finanziamenti per portare avanti tutte queste politiche, mi rendo conto della validità di impostare finalmente la pro·gran1mazione fuori delle formule semplicemente previsionali e come si dice (ma ancora non sappiamo in sostanza cosa sia) per progetti; tuttavia ritengo ug11almente pericoloso l'indirizzo nascosto nelle pieghe d.i questo disegno di legge, perché esso può far sorgere l'impressione, che, per essere realisti, si sia perso il senso della realtà, per guardare l'albero (il progetto specifico) si sia perso il senso del bosco. È quindi ugualmente urgente che nella sede appropriata (che potrebbe essere domani l'introduzione al programma quinquennale in corso di elaborazione) l'indirizzo di queste politiche sia chiaramente tracciato. D'altra parte, che cosa è la programmazione se non una indicazione di politiche? Se così non fosse essa resterebbe una pura esercitazione letteraria. Solo quando sono disegnate le politiche, infatti, queste possono e debbono essere articolate in quantizzazioni, localizzazioni, progetti concreti, scelte determinate, ma in testa deve sempre esserci la definizio11e delle politiche. Le ragioni di carattere pratico e fina112iario che consiglia110 di tenere ancora disti11ti finanziamenti ed organi per l'intervento straordinario e per quello ordinario, per ,l'agricoltura e per l'industria, di competenza delle Regioni e di co1 mpetenza dello Stato, dov,ranno. essere, pertanto, superate nella formulazione del programma economico nazionale del prossimo quinquennio, durante il quale, ovviamente, tutti e non solo alcuni dei cittadini, tutte e non solo alcune delle aree del territorio 112 Bi biiotecagin(?bianco
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