Le istituzioni francesi eliminando la vasta area grigia della sperimentazione, del compro1nesso, dell'incertezza che di fatto è l'essenza della politica democratica >) 4 • Molte divisioni attuali nella società francese, come piu sopra si è rilevato, possono spiegarsi storicamente. La Francia è stato uno deì primi paesi a diventare Stato naziornale; la monarchia superò i particolarismi medioevali, creando uno Stato con una struttura fortemente centralizzata. Pur dopo la cad11ta della monarchia, uno dei pilastri dell'unità nazio11ale restò in piedi: l'efficientissimo servizio amministrativo, basato sulla divisione territoriale jn dipartimenti, con a capo il Prefetto ed altri funzio 1 nari direfitamente dipendenti del governo di Parigi. Tale divisione fu anzi rafforzata dalla Repubblica, e ancor più da Napoleone, determinandosi in tal modo la contraddizione tra i principi de1nocratici di uguagUanza e la tradizione dello Stato amministrativo. Con la Rivoluzione industriale, nuove forze entrarono a dividere la comunità. Rivoluzioni si ebbero nel 1830, nel 1848, nel 1870. In ognuna di esse, i ceti più umili invocava110 una nuova Repubblica, mentre Cl1iesa, nobiltà, esercito burocratico auspicavano un ritorno alla monarcl1ia o, quanto meno, una soluzio11e bonapartista. Dopo la Comune di Parigi, si costituirono sindacati militanti, che proclamavano come loro obiettivo l'abbattimento del capitalismo: il crescere della forza di qt1este organizzazioni destò un vero e proprio panico nelle classi medie, la cui fede repubblicana cominciò a vacillare. La Terza Repubblica si indebol1 sempre più, avendo co•ntro la Chiesa (per lo scioglimento degli ordi11i e la confisca dei loro beni, con cui s'era risolta la questione clericale), i conservatori (per il loro tipico abito mentale) ed i lavoratori (che vedevano sen1pre insoddisfatte le loro ricl1ieste, oltre al fatto, cui si è già accennato, che la Terza Repubblica era nata proprio co11 il bagi10 di sangue dei diecimila lavoratori della Comune). La prima guerra mondiale, con la sua ventata di nazionalismo e con la solidarietà che nasce dalla comune sofferenza, sopì momentaneamente i contrasti che agitavano la vita del paese; i quali, peraltro, riemersero con la vittoria. La Chiesa chjese sovvenzioni statali per le sue scuole, i lavoratori invocarono le riforme sociali, ormai non più differibili (ed in questo portavoce autorevòle era il nuo1 vo partito co,munista); gli agricoltori, dal canto loro, reclamarono una politica protezio11istica a tutela dei loro prodotti. Di fro·nte a questi prob,lemi (e, poco più tardi, di fronte ai fascisti 4 Op. cit., pag. 160. 89 Bibli'otecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==