Argomenti membri della OECE e il Mezzogiorno d'Italia 12 • E per « sviluppare una politica di emigrazione adeguata alle esigenze •del paese » si proponeva di avviare gli scambi con i paesi di immigrazione contribuendo così al loro sviluppo economico, avviare una politica di cooperazione con altri paesi in vista dello « sfruttamento » dei territori oltremare e delle zone arretrate, e infine i11crementare i mezzi di trasporto necessari allo spostamento di grandi masse di lavoratori. Oltre a ciò, in previsione di una sempre maggiore richiesta di manodopera specializzata, si proponeva di organizzare corsi sempre più numerosi di qualificazione e riqualificazione. Gli intenti del •programma furono ancor più specificati in seno al co,mitato dell'OECE, d·ove venne decisamente sottolineata la gravità del problema dello, svilup·po economico del nostro Mezzogiorno. « La situazione di questa zone - affermava il documento - potrebbe ben essere considerata come uno degli obiettivi più urgenti della politica degli investimenti internazionali » 13 • In risposta alle tesi sostenute in seno alla OECE, l'allora Ministro del Bilancio, Vanoni, decise di promuovere una inciagine sui « termini di impostazione della politica di svilup•po in Italia ». I risultati di tale indagine ap·parvero nello « Schema di sviluppo economico dell'occupazione e del reddito in Italia 11el decennio 1955-1964 ». In tale scl1e1na si prevedeva un deflusso emigratorio di 800.000 unità, •delle quali 500.000 dal Mezzo,giorno e 300.000 dal Nord. Era inoltre previsto un notevole aumento delle rimesse (ancora consid·erate elemento decisivo per il saldo della bilancia co,n l'estero) che sarebbero balzate dagli 85 miliardi del 1954 ai 125 miliardi del 1964. Queste le previsioni. Ma quale l'impegno del go•verno per una concreta politica en1igratoria? 111un •discorso tenuto in Parlamento nel dicembre del 1963, l'allora Presidente del Consiglio Moro dichiarò: « Il governo intende porre speciale impegno ... Il problema di fondo è quello di dare a tutti gli italiani la possibilità di svolgere la loro attività lavorativa nel proprio Paese ... Occore togliere all'espatrio del lavoratore ogni carattere di necessità... In attesa che ciò divenga possibile il governo si propone di continuare a dare il pit1 fermo impulso al conseguimento delle migliori condizioni •di lavoro e di vita per i nostri lavoratori all'estero, sia adottando, ogni o,pportuno provvedi- . 12 Programma Economico a lungo termine per· il quadriennio 1948/49-1952/53. Linee generali della politica econon1ica italiana. Politica della manodopera par. 17 e comma 3 lett. C. 13 Documento redatto dal. Comitato Economico della OECE riunitosi a Parigi nel 1953. 14 In VITTORIO BRIANI, op. cit. 79 Bibliotecaginobianco
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