Nord e Sud - anno XVIII - n. 138 - giugno 1971

Argo111enti poste dei deputati socialisti. In un incisivo intervento, 1'011.Treves sottoiineò l'esistenza di un « dualismo tra il Ministero di Polizia cl1e vuole spazzare via più in fretta che pL1ò questa gente, e il Commissariato dell'Emigrazione che per ragioni tecnico-professionali fa il pedante e vuole qualche garanzia per coloro che debbono emigrare » 6 • Treves denunciò poi la connivenza di « quei colleghi cl1e intervengono a favore della più spiccia libertà di emigrazione », così come l'i11curia di « non assicurarsi che vi fosse lavoro là dove gli emigranti dovevano andare », perché « oggi chi fugge rende l'ultimo servizio che può rendere alla Patria ... e così il nostro patriottismo tutto territoriale sara sodcUsfatto ». Ancora più secco e ironico l'intervento dell'on. Matteotti, nel 1920. Si trattò di un vero e proprjo atto di accusa contro le incertezze del gover110: « Ancora non vi siete decisi: 11essur1a parola voi ci dite, se cioè vogliate e ci teniate a questa emigrazione, a11che per quei famosi rivo-- letti d'oro che ci rimanda in Patria, o se inv c vi decidiate finalrner1te a ricostruire l'Italia con le mani dei lavoratori che van110 a costruire per tutte le parti del mondo, mentre in Italia vi è tanto bisogno di produrre ricchezza e di ricostruire, come anche si dice del vostro prograr11ma ». Accanto alla denu11cia la proposta: « Si applichi tt1tto il massimo di manodopera che può essere assorbito nel nostro Paese, se non si vuole favorire l'emigrazione » e « se per l'affollarnento sovercl1io della nostra popolazione fos'se necessario che parte della 11ostra ma11odopera a11dasse all'estero, almeno si faccia in rnodo che quei lavoratori abbia110 tutta la nostra protezione e non vengano abbandonati alle insidie del capi· talismo straniero ». A conclusione delle vivaci disct1ssioni sorte sulla politica e111igratoria seguita dall'Italia, il 13 lL1glio 1922 il Consiglio Superiore dell'Emigrazione votava un ordine del giorno firmato, tra gli altri, dagli onn. Cabrini e Turati, nel quale si raccomandava « una disciplina sempre più razionale dell'emigrazione, diretta a valorizzare la forza del lavoro 11azionale ». Si arrivò in tal modo alla Co11ferenza Internazionale dell'enìigrazioneimmigrazione, alla quale parteciparono 58 Stati e la cui prima Sessione ebbe luogo a Roma nel dicembre del 1925. Parallelamente sotto le varie pressioni esercitate tra il 1920 e il 1922 e anche i11 seguito, si giunse ~i provvedimenti del 1924. I quali, però, vc;in110ar1alizzati inserendoli 11el contesto della politica fascista, cl1e mirava alla espansione démografica in vista d·el potenziamento dell'apparato militare e delle •progettate conquiste territoriali. Poiché la popolazione aumentava al ritrno di 446.000 persone all'anno, si puntò su ·una soluzione di ordine interno, basata 6 VITTORIO BFIANI, op. cit. 75 Bibiiotecaginobianco

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