Ugo Leone terni molto profondi e sviluppati dànno luqgo a pochissime e grandi sorgenti, spesso al livello ed· anche sotto il livello 1del mare, quasi sempre multiple ... Ma né questo i,mpo·verimento ,di acque superficiali a vantaggio delle sotterranee si estende a tutte le altre terre del Mezzo1 giorno, ... né le acque inabissatesi debbono considerarsi come perdute d·el tutto per sempre ». Il discorso va riferito essenzialmente ad una regione « carsica » come la P11glia; tuttavia si p11ò esten·dere a tutto il Mezzogiorno il criterio della necessità di una più attenta ricerca delle aoque sotterranee. Proprio in questo can-ipo il CNR sta svolgendo un'importante serie di ricerche e di perforazioni in co.Jlaborazione con l'Agip. Un grosso progra·mma di ricerche è stato avviato proprio nella Puglia di cui parlava Maranelli. Secondo la definizione di Roberto Passino, la Puglia è « una specie di spugna, con delle quantità di acqua notevolissime ». Pure si usa parlare di « sitibonda » Puglia, proprio perché le acque scorrono prevalentemente nella falda sotterranea. Le stime del CNR calcolano tale « riserva » nell'ordine degli 80 metri cubi al secondo: una quantità enorme che non è sfruttata razionalmente. E « la irrazionalità dei prelievi, che sono molto numerosi, mal distribuiti e in alcuni casi non sufficientemente ben localizzati, ha fatto sì che la falda d'acqua dolce aspirasse l'acqua .di mare sulla q,ua'1egalleggia, per cui l'acqua che O•ggiviene emunta dai pozzi non solo ha un contenuto di sale molto, elevato, ma tale contenuto au.menta progressivamente nel tempo. Oggi siamo ad una media di due gra,mmi/litro, mentre un'acqua potabile deve contenerne al massimo, mezzo grammo/litro » 10 • Per evitare di « buttare a mare » una così grossa fortuna, si è avviato un pro·gramma di ricerca allo scopo di fornire un piano di sfruttamento tenen,do sotto controllo, per quanto possibile, il fenomeno dell'intrusione salina. In complesso, comunque, le risorse censite nel Mezzogiorno e concretamente utilizzabili sono risultate assolutamente insufficienti rispetto ai bisogni. La Cassa,. pertanto, ha provveduto alla costruzione di numerosi invasi: 29 sono quelli costruiti co·n una capacità di 1.700 milioni di metri cubi di acqua; 67 sono in progettazione, per una capacità di 2.600 milioni di metri cubi. D'altra parte, oltre al ricorso alle « tradizionali » risorse idriche, esiste ormai da qualcl1e tempo la possibilità di trarre acqua dal mare tra~ite la dissalazione. Il discorso· vale tanto per le acque salmastre sotterranee, di cui esistono notevoli disponibilità, quanto e soprattutto per le acque marine: basti pensare che l'Italia dispone di ben 6.000 km 1° Cfr. Udienza conoscitiva del Con1itato Parlamentare di Studio sul problema delle acque in Italia con il prof. Roberto Passino, direttore dell'Istituto di ricerca sulle acque del CNR, seduta del 2 luglio 1970. Nel volume Le acque ... cit. 66 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==