Nord e Sud - anno XVIII - n. 138 - giugno 1971

Argonienti da sole le dimensioni del pro,blema e fanno intendere quanto importante sia anche per l'industria il problema d·ell'acqua. Purtro-ppo non si hanno stime precise sul consumo di acqua da parte dell'indu•stria, sia perché l'acqua t1sata per scopi industriali viene in parte riutilizzata, sia perché nel conto rientra anche l'inquinamento provocato dagli scarichi ind.ustriali. Una stima è stata tentata dalla Co,mmissione Piano regolatore generale ,degli acquedotti, anche se solo « i11 via indicativa e in base a valutazioni sommarie ». Si tratterebbe di 250 metri cùbi al secon,do per tutto il territorio, nazionale, di cui il 60% nell'Italia settentrionale, il 20% in quella centrale e il 20% in quella meridio,nale e insulare. Un consumo che è solo un decimo di quello degli Stati Uniti: eppure già oggi in alcune zone, specialmente dell'Europa meridionale, la pe11.uria di acqua costitui 1sce un fattore che limita lo sviluppo di certe industrie, quali, ad· esempio, la siderurgia e la chimica, Di fronte a questa situazione - scarsità di risorse e co,m,plessità di bisogni -, quali sono le cose da fare? . . L'azione deve articolarsi .lungo tre direttrici esseì1ziali: 1) sviluppo delle riso,rse idriche naturali, s.pecialme11te sotterranee, attraverso una loro più razionale utilizzazione: 2) approvvigionamento idrico per le varie utilizzazioni, sia attraverso l'immagazzinamento ,delle acque in grossi invasi e la loro utilizzazione nei 1 periodi d·i magra, sia attraverso la ,dissalazione delle acque salmastre e marine; 3) controllo -dell'inquinamento delle acque. Innanzitutto è be11e rendersi conto con la 1nassima precisione della quantità di acqua sulla quale si può mediamente contare in un anno. Sappiamo quanta acqua cade, grosso modo, nel corso di un anno; conosciamo la portata ·media dei fiumi; le sorgenti sono state in larga parte censite. Diverso è il ,discorso per le acqt1e sotterranee. A questo proposito, Carlo Maranelli, parlando 1 a Bari 9 , diceva: « noi potremo delineare i vari stadi della storia fisica di una regione carsica come la nostra così: 1) nel periodo di giovinezza esistono ancora corsi d'acqua e laghi superficiali, le grotte sono tutte percorse da correnti di acqua, i sistemi interni poco r,rofondi e ·poco sviluppati, le sorgenti alla base numerose e semplici; 2) nel p·eriodo di maturità i corsi ·superficiali 1nancano quasi del tutto, i laghi sono per lo più temporanei, le grotte sono in parte asciutte, i sistemi idro·grafici interni abbastanza profondi e svilupp,ati, le sorgenti cominciano a·d essere poco nt1merose e talora multiple; 3) nel perioµo di vecchiezza no11 esistono più né co,rsi d'acqt1a, né laghi alla ·su•perficie; cioè tutte le cavità sono asciutte, i sistemi in9 C. MARANELLI, cit. 65 Bibliotecaginobianco

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