Nord e Sud - anno XVIII - n. 138 - giugno 1971

Argomenti vo1gare, il Garigliano, il Sarno, Alli, Tacina, l'Ofanto, il Cervaro erano fiumi navigabili. Oggi le nostre acque non servo,no alla navigazione, né a,ll'inaffiamento, e molto poco alle arti. Non \Si conosce l'irrigazione che lungo i fiumi e scarsamente. Di qui è derivato che le cam,pag11.e nostre, o sono inondate da ,perniciose palu.di o sono a secco ». È evidente che se duecento anni fa vi fossero già state le industrie siderurgiche e le raffinerie, se l'agricoltura fosse stata irrigua, se la popolazione fosse stata più nL1merosa di qualche milione di abitanti, in altre parole se Galanti fosse vissuto oggi, si sarebbe guardato bene dal dire che il Mezzo,giorno « è abbondantissimo di acqua » e soprattutto si sarebbe guardato bene ,dal dire che esso lo è « per li bisogi1i della vita e pel soccorso che potrebbero trarne le arti », perché i biso,gni della vita di oggi e quelli delle « arti » di oggi capovolgono co1 mpletamente la visio11e di Galanti. Quali sono infatti, oggi i bisogni? Lo abbiamo detto all'inizio, sono bisogni per usi domestici, agricoli e industriali. Usi domestici. - La portata com1 plessiva degli acquedotti italiani, per uso civile, si aggira, attualmente, intorno a 166 metri cubi a,l secondo. Già oggi questa portata è insufficiente; lo 1sarà in misura ancor più drammatica in futuro - un futuro non n1.olto lo11tano, che già viviamo sotto molti aspetti - con l'aumento ,della ·popolazione e, co,nseguentemente, dei bisogni. Sulla base di una previsione demografica al 2015, an110 in cui la popolazione italiana dovrebbe raggiungere i 74 1nilio11i di abi,ta11ti, è possibile calcolare i,l fabbisogno idrico per i prossimi cinquanta anni. È quan·do l1a fatto il Piano regolatore generale •degli acquedotti. Questo Piano, 1 partendo da una dotazione di 90-100 litri al giorno per gli abitanti delle case sparse, calcola dotazioni di 350-480 litri al giorno per le città con oltre centomila abitanti e di 500-750 per le gra11.di città, e valuta una portata totale necessaria di 337 metri cubi al ,secondo: il che significa t1n aumento di 171 metri cubi al secon·do, ris,petto all't1tilizzazione attuale, in un cinquantennio. Co1munqt1e, disporre di acque non significa necessariamente potersene servire. L'Abruzzo, ad esempio, è abbastanza ricco di acqua e tuttavia la situazione infrastrutturale è spesso insufficiente; così che per· molti abitati, e soprattutto per le case sparse, l'acquedotto manca e « non è raro il caso di grossi agglomerati serviti da ,una grossa fontana pubblica al c~ntro del paese e utilizzata sia· per gli abitanti che per gli animali » 7 • 7 M. FONDI: Dinamica della popolazione e dell'economia nell'Abruzzo e nel Molise, in « La geografia nelle scuole», n. 2, marzo--aprile 1969. 61 Bibiibtecaginobianco

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