Nord e Sud - anno XVIII - n. 138 - giugno 1971

.. Vittorio Barbati ganizzazione esistente, delle direzio 1 ni verso le quali questa è orientata, dell'ordinamento giuridico- che regola la sua azione, delle trasfo,rmazioni strutturali da attt1are e del ,temp·o, 11ecessario a realizzarle. Quest'ultimo, punto, anche se spesso sottovalutato, è tra i più scottanti della p,olitica eco110111ica.Uno Stato strutturato in funzione di determinati fini non può, da un giorno all'altro, essere orientato in funzione di fini diversi o addirittura o-pposti: gli s.trun1enti dell'azio·ne statale sono troppo co1 1nplessi per poter essere trasformati in un batter d'occhio,. Per mutare politica eco.nomica, o anche semplicemente per modificare quella in atto, è necessario, agire in profondità, trasformando strutture giuridiche ed organizzative conseguenti a lunghi e laboriosi p1rocessi di fo,rmazione, aggio,r11ando o sostituendo metodi lungamente sperimentati e, cosa più importante e difficile di tutte, orientando verso nuove direzioni la preparazio,ne professionale degli uo1 mini che, a tutti i livelli, o·perano nell'o,rganizzazio,ne pubblica. Per inciso, è stata proprio la scarsa co·nsiderazio,ne i,n cui si sono tenuti questi fattori a far praticamente rimanere sulla carta il nostro primo programma economico nazionale. I « massimi sociali » ai quali abbiarno accennato, posso,no essere considerati come obiettivi generali di ogni Stato mo 1derno. Esistono però altri tipi di 01 biettivi, collegati a situazioni particolari, che rappresentano, nei confronti di tali «massimi» (come nei confronti dei « massimi economici »), degli elementi condizio,nato,ri. In altre parole, si può p,arlare di obiettivi intermedi, il cui co,nseguimento è premessa necessaria ed insostituibile del raggiungin1ento degli obiettivi generali. Ogni paese ha pro,b1emi p,ropri, spesso caratterizzati da situazioni di squilibrio che possono essere sanate solo 1nediante l'intervento pubblico. Queste sit·uazio,ni si presentano in maniere mo,lto, diffo,rmi, e no·n sempre consentono di ricondurle a modelli o,mo,genei: può trattarsi di squilibri settoriali, i11 cui si registrano, settori favoriti e settori sacrificati; di squilibri territo,riali, nei quali le corr1po·nenti settoriali e territoriali si intrecciano tra lo1 ro; di squilibri fra produzio1n.e e co·nsumo, con riflessi di tipo, diverso nei co,nfro1 n1 ti del resto· del mo,ndo. Altri fattori ancora co,ntribuiscono a differenziare le caratteristiche delle varie situazioni: la posizio,ne geo1 grafica, più oj meno favorevole a d·eterminati pro-- cessi di produzio,ne e di scambio, la co·mposìzione delle forze di lavoro-, le maggiori O· minori capacità imprendito,riali, le eco,no;mie o le di,seconomie es,teme di produzioine e ,di consumo .. Sulla base di questi elementi - qui appena accennati -- risulta 46 Bibiiofecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==