Giornale a più voci locali, improduttiva e costosa»; e inoltre può essere utile per « equilibrare l'esigenza di ulteriori interventi a favore delle sedi esistenti con la tendenza alla concentrazione ed al gigantismo, che è deleteria». A questo si deve poi aggiungere quanto la cultura meri 1 dionalistica è venuta acquisen 1 do in questi ultimi anni; e cioè che la creazione di nuove università è un mon1ento essenzi 1 ale del•lo sviluppo industriale del Mezzogiorno. Per q·uanto riguarda poi il secondo 1 punto, vale a dire le motivazioni che sono alla base della propo,sta di legge, non ,le si debbo 1 no ricercare -----c-osì tome affermano i senatori locali - nel fatto che la Basilicata « per la quiete che p1 uò offrire, essendo lontana dal frastuono delle grandi metropoli, può costituire un a1 mbiente molto idoneo per una università nella quale i gioivani ed i docenti trovino serenità di studi e costruttiva attività didattica e scientifica». Le ragio11i vanno ricercate altrove, e in primo luo1 go in quanto abbiamo già detto. In seco-ndo luogo nel fatto che gli studenti universitari della Basilicata raggiungono attualmente il numero di quasi quattromila, di cui il 50% studia a Bari, il 25% a Napoli ed il restante 25% è disseminato tra Roma e le altre università del Centro-Nord. E questa domanda di istruzione universitaria è ,destinata ad aumentare, di pari passo con lo sviluppo della regione; secondo le p,revisioni, entro il 1975 sarà poco meno cl1e doppia (circa 8.000 unità). Va detto infine che l'università in Basilicata contribuirebbe a dare unità e funzione ad una regione come quella lucna la quale, come è stato più volte affermato, costituisce oggi soltanto un'« esp:ressìone geografica». Unità, in quanto la regione costituirebbe i,l primo e fondamentale hinterland dell'università, con la possibilità di intercettare in loco l'emigrazione dei diplomati, e quindi rovesciare le attuali forze centrifughe che spingono gli abitanti del Potentino verso Napoli · e Salerno, quelli del Melfese e del · Materano verso Bari e la Puglia. Funzione, poiché l'assunzione di responsabilità della Regione in materia di pianificazione territoriale, potrebbe spingere l1a Regione Basilicata a disegnare e ip·otizzare il proprio assetto produttivo ed urbanistico an1 che in funzio,ne dell'infrastruttura universitaria. In altri termini, « nell'ambito del si,st·ema regionale po,trà essere meglio realizzata la concentrazione e la specializzazione di alc1.1ne funzioni (settori di ricerca, corsi di dottorato), me~tre un insieme di strutture complementari (come centri e collegi di studio e di orienta1nento per studenti dei primi anni) faciliterà la distribuzione economica ed ottimale degli investimenti sul territorio». E potrà essere, inoltrie, ipotizzata una diversa e più funzionale integrazione della regione con le. regioni contermini, e non solo a livello del ti,po di università, dipartimenti o facoltà da creare; ma anche per quel che riguarda i settori economici da incentivare ed il loro tipo di sviluppo, che. troveranno nell'uni,versità un luogo di promozione e di ricerca, di consulenza e di assistenz~ tecnica, in modo da instaurare un rapporto diretto e funzionale tra università e strutture politico~amministrative della Regione e degli altri Enti locali. Tutto bene, dunque? No, se si legge quanto scrive in proposito la rivista 41 Bibii'otecaginobianco
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