• Ugo Marani Il requisito più importante del Jumbo consiste nel' diminuito costo, passeggero-Km, un costo che risulta inferiore 1 del 35% rispetto agli aerei a getto convenzionali, con una capacità di trasporto dì 80 tonnellate. È evidente che non è tanto questione di soddisfare la domanda attuale, quanto di stimolare la domanda potenziale. E da ciò derivano alcuni interrogativi. Il Jumbo, che da quasi un a1mo ha iniziato i suoi voli regolari, risulta s11fficientemente « attrattivo)> (anche se spesso a danno di altri voli predis,posti dalla stessa aerolinea), e ciò ha permesso di realizzare subito buone percentuali di utilizzazioine. In 01gni caso l'aumento della p1 r1oduttività è notevole; è quindi inevitabile che persista uno squilibrio strutturale tra l'offerta e la domanda, anche se negli ambienti interessati si spera che questo sia un fenomeno passeggero. Si aggiunga che il prezzo del velivolo (13 miliardi) è tale da aggravare tanto i costi indiretti, q•uanto i costi di manutenzione e la quota di ammortamento, con la conseguente impossibilità di procedere a im1nediate riduzioni tariffarie,. È inoltre da risolvere il rapporto tra i voli Jumbo e quelli degli altri aerei, nell'ambito di una stessa aerolinea, come pure il prob,lema deìl'an1J.11odernamento delle strutture. Il commento più interessante ci sembra quello idi Wiser, Presidente della TWA: « il Boeing 747 non può risolvere tutti i nostri problemi. Avrà, certamente, un grande suocesso, ma per i costi risulta avanti di una decina di anni: i vettori aerei non sono assoluta-n1ente preparati ai B 747 ». Tuttavia non dovrebbe essere difficile capire p·erché rnai un vettore aereo decida di utilizzare velivoli che, come si è visto, presentano ,grossi rischi finanziari. Ha scritto Silvio Patriarca su « Rivista Aeronautica»: « È la dinamica produttivistica con le sue ferre leggi che, se_nza sosta, genera fatti e situazioni, crea dei bisogni, impone delle scelte; l'ii1dustria aeronautica, cioè, sotto l'esigenza di mantenere determinati livelli di 1 produzione e sollecitata da una teconologia in costante evoluzione, produce senza soluzione di continuità, rendendosi presto 'veochio' quello appena costruito, con nuovi progetti sempre più moderni ed arditi ». Ciò è esatto; ma il problema non si esau·risce qui. Non è .detto che qualunque ntlovo prodotto, ancl1e se tecnologicamente più avanzato, debba essere immediatamente adottato dall'aviazione con11Tierciale. La realtà è che, date le attuali difficoltà finanziarie, si cerca di battere la concorrenza utilizzando per primi i nuovì vettori, nella s1Jeranza che divengano un fattore preferenziale determinante. Ne consegue un adattamento forzato idi tutto il setto 1 re, il quale dovrà riequilibrare la parità concorrenzi 1ale a livello più elevato. · Non deve quindi sembrare contraddittoria la politica decisionale delle grosse compagnie; pensiamo alla TWA cl1e, pur dichiarandosi impreparata all'utilizzazione del Jumbo, ne opziona e ne compra im,mediatamente un certo n11mero di unità. A livello previsionale, tuttavia non è ·detto che la crisi finanziaria in atto, per quanto grave, deb,ba necessariamente sfociare nel fallimento di questo settore dell'industria. Le prospettive di lU.11Jgpoerio,do sembrano favo- · 34 Bibiiotecaginobian.co
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