Enzo Vellecco L'unico rischio che lo accompagna è quello che si possa perdere il senso dell'impostazione generale, sganciarsi da t1na concezione unitaria della politica di sviluppo. Per questo è necessario ricondurlo costantemente ad una verifica d'insieme e inserirne le singole proposizioni in un discorso di coerenza dal quale non si dovrebbe, in ogni caso, prescindere. Ciò premesso, ci si può predisporre a cogliere i risultati più compiuti di questa impostazion.e e a considerarne co11 attenzione la visione, specie per quanto riguarda i problemi della industrializzazione, per i quali essa è, senza dubbio, più matura. L'inventario delle risorse impiegate nel Mezzogiorno in investimenti direttamente produttivi pubblici e privati, nonché in infrastrutture e in oneri per agevolazioni comincia a diventare cospic110. Vi è ancora margine per reclamare un maggiore impiego di risorse, ma in vent'anni di politica meridionalistica lo sforzo realizzato è stato senza dubbio imponente. I risultati in termini di aumento dell'occupazione e del reddito, e qujndi di effettivo riequilibrio territoriale, sono invece del tutto insoddisfacenti. Non è il caso di ricordare cifre e dati, per dimostrare che gli effetti reali del processo di sviluppo sono stati largamente inferiori alle più caute previsioni. Il confronto tra costi e benefici si chiude in perdita; e sorge il bisogno di andare alla ricerca delle cause e dei motivi che hanno potuto influire sui risultati. Si constata così che, a prescindere dalla entità delle risorse impiegate, sono stati i modi prescelti nell'impiego di quelle risorse, a condizionarne gli effetti. Dalla generica richiesta di un aumento nel volume degli investimenti si tende quindi a passare alla indicazione di precisi contenuti, modalità ed indirizzi da seguire; per assicurare un minimo di efficacia al prosieguo dell'azione. · I dati che si prendono in considerazione, per chi~dere questa inversione di tendenza, sono notoriamente quelli degli investimenti industriali realizzati nei settori di base (acciaio, chimica, petrolio) e delle risorse finanziarie pubbliche che essi han110 assorbito per agevolazioni e infrastrutture. Si considera altresì l'entità dell'occupazione che con tali investimenti (caratterizzati da alta intensità di capitale) è stata realizzata e ·gli effetti indotti cl1~ ne sono scaturiti in termini di iniziative collaterali. Si effettua un confronto tra lo sviluppo dei settori di base e l'incremento registrato dalle altre industrie manifatturiere e si valuta, nel contempo, il tasso di mortalità registrato dalle aziende di vecchio tipo, con la riduzione 18 Bibiiotecaginobianco
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