Nord e Sud - anno XVIII - n. 138 - giugno 1971

I Partili e shidacati negare la rappresentatività dei partiti e n1agari a contrapporle la rappresentatività dei sindacati. Ma intanto anche nei sindacati la rappresentatività è inqui11ata da tendenze alla degenerazione in senso oligarchico delle strutture interne; e comunque si tratta per natura di una rappresentatività che, come si diceva, è diversa da quella dei partiti e che, come pure si diceva, si differenzia a livello di confederazione ed a livello di federazione. No11 possiamo, quindi, no.n condivjdere il giudizio di Domenico Fisichella (Sindacati e democrazia, « La Nazione» del 20 maggio 1971): « che un sindacato si proclami portatore dell'i11teresse ge11erale non significa che lo sia, soprattutto 11elle den1ocrazie indt1striali la cui alta complessità sociale esige decisioni pubbliche maturate attraverso u11 compiuto processo di mediazione politica » . .t'-Jonsolo: ma anche per quanto riguarda la tende11za ad t1na degenerazione in senso oligarchico, c'è una « differenza essenziale » fra quella che investe i partiti e quella che investe i sindacati; e quindi c'è una differenza essenziale fra il controllo del valore di rappresentativita dei partiti ed il controllo del valore di rappresentatività dei sindacati. Ed a questo proposito, opportunamente Fisichella ricorda che i partiti vanno periodicamente alle elezioni, gli uni in competizione con gli altri, e che la scelta fra i partiti da parte degli elettori è garantita dal segreto dell'urna e protetta da ogni forma di pressione e dj violenza. Le elezioni sono quindi il momento della verifica, del controllo, per quanto riguarda la rappresentatività dei partiti. Si può affermare che, almeno sotto un certo aspetto, questo momento della verifica, del controllo, sia rappresentato, per quanto riguarda la rappresentatività dei sindacati, dalla partecipazione agli scioperi? Lo si potrebbe affermare soltanto se fosse vietata, magari dai sindacati stessi, la pratica del « picchettaggio »: se cioè la scelta fra partecipazione e non partecipazione agli scioperi fosse altrettanto garantita e protetta della scelta elettorale fra i partiti nel segreto dell'urna. E comunque sia, il tipo di investitura che si conferisce al partito, vota11dolo, è tale da attribuire un valore di rappresentatività controllabile q_uantitativamente· e qualitativamente in occasione di tutte le scadenze elettorali. Perciò, il partito, consapevole della sua esplicita investitura, ha il dovere di impostare i suoi rap- ·porti con il sindacato senza complessi di inferiorità: il che è nell'interesse degli stess~ sindacati, che non devono configurarsi (e d'altra parte che non vogliono configurarsi) come « gover110-ombra » (Guglielmo Negri, La liturgia della programmazione ed i sindacati, 11 Bibliotecaginobianco -

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