Nord e Sud - anno XVIII - n. 138 - giugno 1971

Una politica ecologica si preparano 1 scientificamente le leggi, e no,n la sede della improvvisazione più o meno generosa delle leggi stesse. Occorrerà, d'altra parte, mantenere il carattere di flessibilità alle leggi che approveremo. Siamo infatti di fronte non soltanto ad una realtà conosciuta solo in parte e la cui conoscenza viene ad essere ogni giorno approfondita e cambiata, ma ad una evoluzio,ne scientifica e tecnologica co1sì rapida da far apparire desueta e superata oggi quella che ieri app,ariva la soluzione migliore di certi p1 rob·lemi. È neces·saria, per questo, la estrema flessibilità e modificabilità delle leggi. Dato, poi, che il problema non ha uniformità di manifestazioni, ma, al contrario, si frammenta in una infinita capillare moltep,licità di p·roblemi, sarebbe illusoria una legge o una pluralità di leggi, che co-ntengano tutto. Quelle che occorrono sono, quindi, delle leggi-quadro che consentano di delegare ad a.Itri la concretizzazio 1 ne delle azioni da sviluppare. Dicendo questo, tuttavia, so,no già pasisato a dire della ba·se ope~ativa, nei riguardi della quale appare la nostra tradizione amministrativa prevalente, particolarmente inadatta ad affrontare i problemi che stiamo esaminando e dovremo, qL1indi, guardarcene come ci si guarda dal fumo negli occhi. Ogni sistema amministrativo burocratizzato è, infatti, quanto di più contrario ci sia allo spirito ed alla natura dei problemi che dobbiamo affrontare. A questo riguardo bisogna, quindi, ricercare il nuovo e la ricerca del nuovo, appare già oggi orientata su due grandi linee: la linea dell'agenzia, come si suol dire, e la linea della partecipazione e d'el decentramento. Due linee opposte l'una all'altra, ma corrispondenti indu·bbiamente l'una ad alcune caratteristiche dei problemi che si devono affrontare e l'altra ad altre caratteristiche essenziali. L'agenzia tende a dar p-reminenza al mo,mento unitario e g;lobale con il qt1ale indubbiamente questi problemi debbo110 essere affrontati. La visio1 ne, per così dire, decentrat,a e partecipazionistica tende, viceversa, a dar la preminenza al momento· della capillare realizzazio,ne di queste po1 litiche che per natura si articolano in una infinità di atti e di interventi efficaci solo. se tenuti sotto controllo di o,rgani lo•cali responsabilmente inter~ssati ad essi. Bisognerà bene uscire da questo dilemma anche se ciò co,mporterà approfondite discussioni. Una prima occasione sorgerà presto quando concluderemo l'esame dei problemi della difesa del suolo, nei riguardi dei quali il senatore Noè ha svolto, un gros 1 so lavoro ed io mi sento, in co1 lpa. Ma si ripeterà quandò affronteremo gli altri proble1ni. La decisione più difficile e delicata, infatti, riguarderà il taglio 1 d1a dare agli strumenti 109 Bibiiòtecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==