U11a politica ecologica connessi, che, per natura e dimensione, sono sovrannazio,nali e internazionali. L'impegno che stiamo per assumere ha, quindi, intrinsecamente carattere internazio·nale per ·almeno tre ordini di ragioni. Anzitutto perché le azioni richieste solo in p,arte restano racchiuse nell'ambito territoriale ·di un singolo p·aese e per lo più richiedono interventi o·rganici per grandi aree geografiche. In secondo luogo perché la messa a punto delle politiche relative ad UJil'a loro efficace reailizzazio1 ne, anche ne1 ll'ambito di un s,ingolo p,aese possono solo aversi utilizziando l'es,perienza, la ricerca scientifioa, le innovazioni tecnologiche prodo 1 tte in tutto il mo,ndo e qu.indi mutuate attraverso scambi internazionali intensi, bene organizzati, continuativi. In terzo luogo perché, essendo problemi di po,rtata universale, i p,aesi ·più progrediti, ai quali hl nostro appartiene, non possono esimersi dal doverie, che corrisponde poi di fatto al proprio interesse, di ai1 utare i meno progrediti a fronteggiarli a casa loro e ad assolvere i comuni impegni. La co·nclusione che biso,gna, quindi, derivare da questa o,biettiva constatazione è che do,bbiamo metterci rapidamente in condizione di operare a 1 p•arità con gli altri paiesi progrediti in mo1do1 efficace e co1 ntinuativo·. A parte la nostra partecipazione ,alle organizzazioni e alle iniziative internazionali e l'assolvimento, degli impegni che ciò co1 mporta, dobbiamo, nella stessa impostazione dell'azione interna, guardare al di là dei no,stri con.fini, stip·ular,e specifici accordi, prepararne altri quar1do i vicini no•n siano ancora pro·nti e disposti, pr,edisporre quanto occorre per allargare al più p•r-esto la nostra sfera ,d'azione. In particolare non possiamo dimenticare, dob,biamo anzi fin dall'inizio tener conto nei nostri p.rogrammi ,del fatto che 'l'Italia è i1 l paese più popolato e proigredito del b·acino del Mediterraneo·, che l'inquinamento di questo mare, la sopravvivenza delle specie vegetali e ,a,nimali, il buon governo delle sue risorse di1p,en,dono in grain parte diretta1nente da .noi e che è nel nostro interesse farci ·promotori dell'azio_ne di conservazione e difesa dell'ambiente in tutti i paesi rivierasc·hi, che soffrono, d'altra parte, le conseguenze degli inquinamenti princip•almente da noi provocati. Se dovremo ail riguardo stringere al più presto accoTdi co,n gli altri· paesi pro-grediti di quest'area (la Francia,· la Jugoslavia, Israele), dobbiamo fin d'ora cominciare a calcolare gli oneri che, operando su questa p-iù vasta scala, ricadranno su di noi, gli oneri di un ~erritorio, che, comp•lessivam'e·nte, seguendo i confini ,dei bacini idrografici che sfociano nel Mediterraneo, è gra:QJdepiù dì ,sei volte l'Itailia ed ha senza l'Italia una p·opolazio·ne più che do1 pp•ia della sua. Sempre parlando della dime11sione internazionale degli impegni che 105 Bibiiotecaginobianco
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