Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

.. Antonio Spinosa una vecchia signora che vive espo,nendo all~ curiosità del pubblico le spoglie della nonna. La difesa archeologica e storica dehla capitale è un capitolo della grande crisi in cui versa il patrimo.nio 1 artistico del paese e che ha già formato oggetto. d'esa·me accurato, da parte d'una Co,mmissione d'indagine - poi scaduta con la quarta legislatura - nominata dal Consiglio dei ministri nel no,vembre del '64, su p1 roposta del ministro, della Pubblica Istruzione, di concerto con quello dei Lavori Pubblici. La Commissione presentò un «memorandum», ma tutto rimase lettera morta. Con la quinta legislatura si è proceduto a istituire una nuo,va ·Co,mmissio,ne per la difesa del no,stro p1 atrimonio, artistico. Si dice che essa sia prossima alla conclusio,ne dell'in.dagine; nell'attesa, possiamo rifarci ad alcune risultanze della precedente Commissione, cui la nuova potrebbe . . . p·ure 1sp1rars1. Una cosa è certa: la legislazione in vigore fa acqua da tutte le parti. In seno alla Co1 mmissione decaduta gli ordinamenti attuali furono definiti « rudimentali ed arcaici». Ranuccio Bianchi Bandinelli presentò ai co,Ileghi co,mmissari una relazione per insistere sull'esigenza di aumentare e rio1rdinare il personale, scientifico e amministrativo, addetto alla tutela delle antichità. La Co,mmissione fece alcune proposte per garantire una qualificazione dei funzionari rispondenti a co,mpiti altamente specializzati e per invo:gliare i giovani ad abbracciare la carriera di tutori del no,stro/ patrimonio artistico·. Bisognerà infatti provvedere a un'adeguata preparazione universitaria e professio 1 nale; a un sistema d'i ammissione in carriera basato sulla selezione; all'is,tituzione di corsi, interni all'a1nministrazio,ne, per il perfeziona·mento e l'aggiornamento. A questo fine sarà necessario, istituire corsi di laurea in archeologia, storia dell'arte, scienze storiche dell'architettura e dell'urbanistica. Si batte co,ntinuamente su questo tas.to1 : i tutori del no,stro, patrimonio artistico sono troppo pochi. Ed è il caso di sentire un'altra voce, d'un giovane, Pjero Gamacchio, delI'éqiLipe Fon·dazione Lerici, il quale, tornando a parago,nare l'esiguità del numero dei nostri funzionari rispetto ad altri paesi, ha detto: « L'immenso patrimo 1 n.io, artistico, italiano è affidato attualmente a un 11umero di funzionari inferiore a quello che sovrintende, per esempio,, al British Museum. Lo stesso aumento, proposto nel 1958 -dal disegno, ·di legge degli onorevoli Marangone e Macrelli, che po,rtava i,l personale direttivo scientifico da 179 a 284 unità nei tre ruoli degli archeologi, architetti e storici dell'arte, è del tutto insufficiente. In realtà il numero complessivo non dovrebbe essere inferiore alle 700 unità, delle quali almeno 200 nel solo settore archeo,logico. Si potrebbe così realizzare una più razionale suddivisione dei 92 Bib iotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==