Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

Antonio Spinosa tuari: si sono rinvenute alcune statuette femminili di terracotta che provano questo fatto. Che i romani abbiano· poi occu-pato Pantelleria, strappandola ai cartaginesi durante le guerre puniche, ce lo dice la storia; che es,si si siano largamente impiantati nell'isola ce lo confermano i nostri ritro,vamenti di co,lo,nne, di 1nosaici e di ceramiche. Comincia l'età cristiana e l'abitazione di Pantelleria non viene meno. Altri resti indicano un insediamento bizantino, altri sono di epoca bizantina. Po,i sopraggiun·ge l'occupazione araba. Oramai l'archeolo,gia tace e parla la storia: conquistata dai normanni, devastata dai turchi, Pantelleria rimane tuttavia nei secoli un avamposto prezioso, una base strategica di primaria importanza, proprio al centro del Canale di Sicilia, in un p·unto essenziale per il controllo· d·el traffico tra l'Africa e l'Europa, tra l'Oriente e l'Occidente. Fino, ai nostri giorni quando, nell'ultima guerra, le forze del generale Eisenhower bombardarono per trentatre giorni l'isola dall'aria e d·al mare: quelle forze non avevano certo bisogno di fermarsi a Pantelleria sulla via della Sicilia, ma quell'isola era un avampo·sto,, una piazzaforte munita tra la Sicilia e la Tunisia, e il suo controllo era indispensabile anche allo,ra p•er passare in Europa ». ·Così si esp1ica la funzio·ne dell'archeologo nella direzione della ricerca sto,rica. Per secoli il mo,ndo antico è s·tato interrogato 1 con l'ausilio dei testi scritti greci e romani; al metodo filolo1 gico si è poi affiancato lo studio· delle testimonianze materiali, le quali hanno confermato o modificato il senso della storia classica, ma hanno anche detto una parola asso,lutamente nuo1 va dove la tradizione letteraria no,n c'era. L'archeologia è dunque oggi una vera e propria scienza storica. L'insensibilità degli uo,mini, l'inadeguatezza d'elle leggi, l'azio,ne corrosiva del te1npo so,no le cau,se principali della decadenza e della degradazione del patrimo,nio archeo1ogico italiano, il più cospicuo e glorioso del mondo. Nel Museo Torlo-nia giaccio-no, accatastati e inutilizzati grandi tesori d'arte e di sto-ria; nelle campagne di Tarquinia gli scavatori clandestini distruggo,no· p,reziose testimo,nianze d'un po,polo misterioso; dai musei sco,mpaiono· reperti antichi d'immenso valore; gli edifici storici sono manomessi da venali speculatori edili; il monumentale arco etrusco di Perugia cade in rovina. ·Più drammatico, di ogni altro è il caso di Paestum, dove, intorno ai meravigliosi templi dorici, hanno costruito in pochi anni, abusivamente, un intero paese informe, come una gabbia di cemento,· a poco a poco, con l'astuzia e l'inganno, con la prepoitenza e la connivenza. Hanno deturpato uno scenario incomparabile, violato la nobiltà e l'augusta solitudine dei lt1oghi, abbattuto alberi, innalzato alberghi, costruito ville. 90 Biblìotecaginobiaco

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