Argomenti archeologica delle notizie storiche sulla funzioine svolta nei secoli dall'isola di Pantelleria co,me base strategica e co1 me punto d'incontro delle culture mediterranee. Nella zona di Spina erano già state sco,perte ed esplorate dal 1922 al 1935 numerose to1 mbe; era riaffiorata una vera e propria necropoli etrusca nei pressi di Co,macchio,, in valle Trebba, ma no,n si vedevano, tracce dell'antica città che pure d'o1 veva esserci. « Avevo, sempre sperato, - è la testimonianza di Nereo Alfieri - che dalle o,pere di bonifica sarebbe saltata fuori la spiegazion·e della leggenda di Spina, la città fantasma. Ma j prosciugamenti della bo,nifica e i no,stri sondaggi rimasero per anni privi di risultati. Nel 1954 cominciammo gli scavi sistematici co1 n quell'idea fissa di ritro,vare l'abitato etrusco di Spina; ogni ricerca era vana. Mia moglie mi diceva: ' vedi che qui non c'è niente, potevamo, tornarcene tranquilli a casa'. Finalmente, do1 po, sei anni, venne il momento della scoperta. Eravamo nell'otto,bre 1956. La stagione pro,pizia agli scavi volgeva oramai al termine, ma v·olli proseguire per qualche altro giorno. II 18 ottobre, mentre ero intento a 01 sservare t1n incastro di pali, s1 puntò fra un palo verticale e uno o•rizzo,ntale, l'ansa di una cop1 pa a vernice nera di ceran1ica campa11a databile col IV secolo avanti ·Cristo. Successivamente rieuperai nel medesimo· strato archeologico un seco,ndo frammento di ceramica campana forse più tarda, appartenente al labbro- di un'altra co,ppa. Inoltre raccolsi un frammento del fondello di una cioto,la fittile attica a vernice nera, databile col V secolo- avanti Cristo. In tal modo la contemporaneità tra le necro 1 poli delle valli Trebba e Peg.a e l'organizzazione urbanistica del paesaggio lagunare rivelata precedentemente dall'aerofoto,grafia era dimostrata in via metodica ». Questo fu naturalmente l'inizio ed era bastato qualche frammento di ceramica, incastrato· nelle palafitte che sorreggevano le case lignee, a tirare il filo della conferma n1a:teriale dell'esistenza d'un insediamento contemporaneo alle necro·po,li e, soprattutto, dell'ubicazione esatta dell'antica Spina, una Venezia etrusca di ,duemilacinq1-1ecento anni fa alle foci del Po. Anche Moscati partì da una « ipotesi di lavoro », sto·rica, quando volse l'attenzione a Pantelleria. Quesito, è il suo racconto: « Abbiall).O scoperto nell'isola di Pantelleria, riprenqendo e approfondendo· l'es-plo-- razione dell'insigne Paolo Orsi, imponenti muraglie, to1 mbe, frammenti di pietra lavorata: in una paro,la si è co·nfermata l'esistenza di un po1polo d'igno,ta prov·enienza (forse africana) qui attestatosi quattromila anni or sono. A queste po,polazioni subentraro,no i cartaginesi che, incontrando l'isola sulle -lo·ro,roitte marittime, vi fecero scalo· e vi costruirono un centro, abitato. I cartaginesi vi fo-nq.arono anche alcuni san89 Bibii·otecaginobianco
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