Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

Antonio Spinosa di Chateaubriand, di Stephens o di Schliemann, romantici e scapigliati. Nel secolo scorso, tuttavia, l'archeologia assunse la forma d'una scienza, diventò una disciplina che si studia nelle università; o,ra è una scienza sociale che ha legami diretti co,n l'antropolo,gia, investe la psicologia, la linguistica, la paleo,nto,lo,gia, l'etno,logia, ìa storia d1 elle religio 1 ni. In tempi di antropo,lo,gia strutturale, l'etnologo Lévi-Strauss po,ne varie discipline in rapporto tra loro, in un « rapporto a costellazione » e cioè di recip,ro·ca derivazione o ·dipendenza. Ci sono tra l'una e l'altra differenze metodo 1 logiche, ma il fine è co·mu,ne. Se le scoperte archeol'ogiche servo 1 no, limitatamente ad aggiornare la tradizio,ne della storia classica o, più ampiamente, a mutarne le interpretazio,ni scritte, esse costituisco 1 no l'unica ed esclusiva fonte di conoscenza della preisto,ria, della q1.1ale manca qualsiasi altra testimo\- nianza. E si stabilisce co,sì un co1 llegamento con la storia geolo,gica della terra attraverso le ere dell'umanità. Ma anche oggi, sebbene l'archeologia abbia co1 nquistato, la dignità cli scienza volta al1l'indagine sto,rica, non tutto procede nel migliore dei modi, perché tuttora si scava forse più del necessario, più di quanto occorra per una seria disamina del nostro patrimonio. Racconto poliziesco e ro,ma1 nzo, dell1 e civiltà sepo1lte: questa l'archeologia, tuttora misterioisa, per quanto scientifica. Dopo i successi mietuti dalle opere ·di argo,mento archeolo,gico, sulla ,scia dello scrittore tedesco Kurt Marek (che si nasconde dietro il nome oramai famoso di Ceram), ~'è chi sostiene che i lettori di libri divulgativi di archeologia sono in gran. parte gli stessi dei libri gialli. Sarà vero? Si rico1 rre co1 munque con sempre maggiore frequenza all'accostamento dell'archeologia al genere po1liziesco ,e si parla degli archeolo,gi co,me di detectives col piccone. .È un appellativo ricorrente che non ha nulla di irriguardo,so 1• Anzi, l.,ouis Frédéric, che ha pubblicato 1 un utilissimo, Manuale pratico di archeologia (ora opportunan1ente tradotto, in Italia da Mursia), insiste sul fatto che un'esplo,razione arcl1eolo,gica ricorda un'indagine poliziesca: l'archeologo è dunque anche un poliziotto,. Non Io, dice (per amore d·ella battuta) so1o un div11lgato1 re - co-me p,uò essere Louis Frédéric, che per altro si definisce, nella prefazione al suo manuale, non uno specialista della ricerca sul terreno ma un « archeografo», cioè uno che scrive su argomenti concernenti l'archeolo,gia -; lo ha affermato perfino, un cattedratico di fama mondiale, Massimo, Palloittino, con 11na b,ella pagina. Questa. « Se no1 i para·go·niamo la ricostruzione del p1assato a una grande indagine po,liziesca o· a un processo ind·iziario, la tradizione equivarrebbe a.Jle deposizioni dei testin10,ni, i dati archeologici rappresenteterebbero le prove materiali: le prime, eloquenti, circostanziate, ma non 74 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==