Vittorio Barbati Torniamo- ora a quanto abbiamo detto a: proposito della necessità di stabilire nuovi rapporti, o a-ddirittura di stabilire una vera e propria integrazione, fra i due « Poteri » politici dello Stato. Infatti, se si accettano determinate premesse, ossia se si vogliono affidare allo Stato fondamentali compiti di impostazione generale e di coordinamento, bisogna ancl1e accettare le logiche co·nseguenze di tali premesse. E quindi è necessario accettare, prima di tutto, la concezione -di un efficjente complesso « Legislativo-O·perativo » idoneo a svolgere tali compiti. Appunto perciò abbiamo parlato di un'unica organizzazione di ricerca da porre al servizio dei due « Poteri ». Quest'organizzazione, se bene impostata, può consentire il conseguimento di vari obiettivi molto importanti: una base scientifica per le decisioni legislative; un collegamento informativo costante fra i due « Poteri »; un sostegno, egualmente scientifico, alle decisioni operative. E, soprattutto, può contribuire a rendere meno difficile la trasformazione dell'ap·parato centrale dello Stato e poi, una volta compiuta tale trasformazione, ad agevolar11e le attività. Questo è un altro punto molto importante. L'apparato centrale dello Stato è oggi un enorme e macchinoso congegno burocratico-amministrativo, un congegno costruito in base a principi politici, giuridici ed operativi ormai superati. Per poter rispondere alle esigenze di oggi - ed ancor più a quelle di domani - questo congegno deve divenire essenzialmente un elastico e snello strumento di cqo·rdinamento. E, sempre nel quadro di quell'equilibrio complessivo sul quale si sta insistendo, deve essere alleggerito di una parte dei suoi compiti attuali, e soprattutto della maggior parte di quelli di carattere burocratico ed amministrativo. E questo per due fondamentali ordini di motivi: perché le attività di coordinamento, che sostanzialmente sono attività di indirizzo e di controllo, possono essere esercitate bene soltanto· da organi non appesantiti da compiti eccessivi; e perché molte attività, soprattutto amministrative, possono essere svolte meglio da un sistema razionalmente « decentrato ». Si ritorna, quindi, alle deleghe ed alle derivazioni di poteri a favore degli enti pubblici minori, e si può ipotizzare, in questo· quadro, un siste1na costituito da: a) un apparato centrale •dello Stato, costituito dall'ipotizzato complesso « Legislativo-Operativo », con un'adeguata organizzazione di ricerca ed un'organizzazione operativa fondata su Ministeri' snelli e funzionali, idonei a svolgere soprattutto compiti di indirizzo e di coordinamento; b) un organico complesso di enti territoriali, dotati di ampie com70 Bibiiotecaginobianco
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