Argo meriti namento globale ed armonico fra gli organismi sovranazionali, gli organismi nazionali e gli organismi regionali. Chiusa la parentesi, bisogna precisare un altro punto fondamentale. Si può parlare di organizzazione statale in senso stretto ed in senso ampio: in senso stretto, considerando solo gli organi che giuridicamente sono classificati organi dello Stato e mediante i quali questo persegue diretta·mente i suoi fini; in senso ampio, comprendendo nella definizione tutti quegli organismi pubblici che, attraverso derivazioni e deleghe di poteri, esercitano le loro funzioni nel quadro delle leggi dello Stato e/ o per conto di questo. Ora, è evidente che, quando si vuol parlare di equilibrio, e non può non trattarsi di un equilibrio complessivo, dell'apparato statale, bisogna considerare questo apparato nel senso più ampio, ossia bisogna identificarlo con tutto l'apparato pubblico. Il fatto che lo Stato trovi più opportuno attribuire ad altri organismi pubblici dei poteri che derivano dalle sue leggi, che deleghi ad alcuni di tali organismi l'esercizio di determinate funzioni, e che conferisca loro, in questo quadro, un'autonomia più o meno ampia, r1on significa, e non può significare, che a tali organismi venga attribuito il diritto di sovrapporsi allo Stato e di non tenere conto dei suoi indirizzi giuridici, economici ed amministrativi; vuol dire semplicemente che, per rendere l'azione pubblica più aderente a molte condizioni particolari, locali e settoriali, appare più opportuna questa impostazione. È u11 fatto essenzialmente organizzativo, che trova le sue giuste garanzie nell'ordinamento di u110 Stato di diritto, come il nostro, che ha l'obbligo di sottostare alle sue leggi, ma 110n è e non può essere, niente di più. L'equilibrio complessivo dell'ap·parato statale, perciò, può essere considerato solo in questo contesto. Come un equilibrio nella definizione delle istanze e delle esigenze, al quale le forze locali - tramite le organizzazioni politiche e le assemblee locali - e le forze settoriali - tramite le loro associazioni - possono e devono contribuire, in un quadro di civile democrazia; come un equilibrio legislativo, nel quale lo Stato, e solo lo Stato, per mezzo del più alto dei suoi « Poteri », deve recepire e fondere, in modo armo,nico ed equo, le istanze provenienti dalle fo,rze sociali; e come un equilibrio operativo, che, nel quadro di impostazioni globali che ancora competono solo allo Stato, e per le quali questo può rinu11ciare ad una parte della sua sovranità solo a favore di uno Stato sovranazionale più idoneo a controllare certi fenomeni, deve consentire di realizzare un armonico coordinamento delle funzioni e delle attività pubbliche. 69 Bibliotecaginobianco
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