Editoriale In questo senso concordian10 senz'altro con Pratesi: non conviene affatto alle sinistre democratiche di proclamar morto o moribondo il centro-sinistra. D'altra parte, non vogliamo certo rimproverare a Pratesi di essersene reso conto, lui o altri suoi amici, soltanto oggi. Ma non possiamo non ricordare che, a nostro giudizio, all'indomani delle elezioni del 1968, repubblicani, sinistre democristiane e socialisti unificati avrebbero dovuto concordare la loro azione per un rilancio effettivo del centrosinistra~ o, meglio, per quello che Pratesi definisce « un coerente impegno nel centro-sinistra che sbarri la strada al disegno moderato e consenta la ripresa del cammino». Non è mai tardi per chi vuole « riprendere il cammino ». Quanto meglio, però, sarebbe stato riprenderlo da allora. Ne avremmo ora percorso un buon tratto. Ma allora i socialisti si disimpegnarono per poi spaccarsi; e le sinistre democristiane hanno praticato una politica di scavalcamenti che ha contribuito non poco a spaccare i socialisti e ad indebolire lo schieramento delle sinistre democratiche e più ancora a ren,dere confusa e velleitaria la politica di un centro-sinistra che ci si compiaceva appunto di dichiarare morto o moribondo, o quanto meno non autosufficiente ai fini della strategia delle riforme. Di qui la « decon1posizione » ora lamentata da Pratesi: un processo che non può essere arrestato, e invertito, che da una ricomposizione dello schieramento delle siriistre democratiche . . In questo senso, l'appello di Pratesi per un « recupero » dei socialisti e dei repubblicani merita di essere preso nella più attenta considerazione. E per quanto• riguarda i repubblicani, quando si riconosce, come Pratesi riconosce, che, all'origine del recente loro disimpegno, c'è la « esigenza positiva » della loro ormai antica, e più che mai attuale, « richiesta di coerenza nella impostazione globale della politica economica, del collegamento diretto tra la politica congiunturale e la politica delle riforme », si può ben dire che ci sono già le premesse di questo « recupero », se « recupero » lo si deve chiamare; e soprattutto si può ben dire che ci sono le premesse per cominciare a sciogliere i troppi nodi che si sono l'asciati aggrovigliare nei rapporti fra repubblicani e sinistre democristiane, rapporti che eran.o stati di stretta e feconda collaborazione n.egli anni di preparazione, avvio, rodaggio del centro-sinistra. Del resto, a testimoniare di un certo chiarimento in questi rapporti, e di un chiarimento sul terreno delle cose, prima e più che sul terreno delle formule, c'è stato, negli stessi giorni in cui veniva pubblicato l'articolo di Pratesi, iLn discorso di Scotti alla Camera, sul bilancio dello Stato: discorso convergente con quello che avevano fatto i repubblicani, a partire dalle loro osservazion.i al libro bianco sulla spesa pubblica: coincidente anche e significativamente da un. lato nella critica al « popu5 Bibiiotecaginobianco
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