Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

Argomenti moderne, e quindi della perentoria esigenza di adeguare i meccanismi statali alle caratteristiche di tali attività. Appunto per questi motivi, si è parlato prima dell'opportunità di un'organizzazione di ricerca o-perante al servizio sia del Legislativo che dell'Esecutivo (che, date le sue funzio11i, sarebbe meglio definire « Operativo » ). Quest'organizzazione di ricerca, eventualmente collegata con organisn1i specializzati, pubblici o non, dovrebbe effettuare e preparare indagini, anche « interdisciplinari », sulle attività pubbliche e sulle esigenze legislative, sviluppare tecnicamente i progetti di legge di iniziativa parlamentare ed i disegni di legge di iniziativa governativa, effettuare esami comparati delle proposte riguardanti le stesse questioni, e sottoporre i risultati dei suoi approfondimenti, ed eventualmente delle sue « iniziative di studio », al Parlamer1to ed al Governo. Ora, è evidente che un'impostazione del genere può avere una sua validità solo nel quadro di una « collaborazione legislativa » di nuovo tipo fra i dt1e citati « Poteri » politici - collaborazione che, è bene chiarirlo, non dovrebbe alterare l'essenza del rapporto « maggioranzaopposizione », ma dovrebbe invece esaltare l'efficacia delle impostazioni e dei controlli politico-tecnici, sulla base di più approfonditi elementi di valutazione - e quindi nel quadro di nuovi rapporti tra di essi. E qui, necessariamente, il discorso diventa più ampio. Ed anche più complesso. Perciò è opportuno, prima di procedere oltre, precisare qualche altro punto essenziale. La necessità di conferire alla suprema « direzione politica » del paese - rappresentata appunto dal binomio « Legislativo-Esecutivo » - una base scientifico-tecnica adeguata spinge già a considerare, sia per motivi organizzativi che per motivi funzio11ali, tale « direzione » come un unico complesso di organismi, distinti nelle loro funzioni e nelle loro strutture, ma operanti con un unico fine, che può essere soltanto il corretto governo della cosa pubblica. Questa esigenza è, inoltre, rafforzata da due ordini di motivi, che impongono entrambi di considerare la necessità di stabilire nuovi equilibri fra i centri decisionali pubblici: i possibili sviluppi ·del « rilancio » europeo, da un lato, e l'attuazione dell'ordinamento regionale dall'altro. È evidente, infatti, che, mentre da una parte si profileranno rin·unce, più o meno am·pie, alla sovranità nazionale, e quindi nuovi collegamenti legislativi ed operativi in un contesto sovranazionale, da un'altra parte sarà necessario puntare su un'organizzazione centrale nazionale più snella e flessibile di quella attuale ed idonea a svo_lgere, cori la necessaria tempestività e l'indispensabile base scientifico-tecnica, fondamentali compiti di indirizzo e di coordinamento. 67 Bibiiotecaginobianco

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