Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

c;iornale a più voci località Casalarga, mediante una tubazione sottomarina posta in una trincea profonda circa due metri e mezzo ... ». Da questa lunga citazione vogliamo, ricavare immediatamente un solo dato: « il baricentro del campo boe disterà circa 3 chilometri dal lungomare Caboto». Quando il 18 marzo 1967 la Torrey Canyo11 si incagliò sullo scoglio di Pollard Rock nel gruppo delle Seven Stone Islands, riversando 1 in mare circa 115.000 tonnellate di petrolio, ne ricsultarono inquinate non solo le coste della Cornovaglia, distanti 24 ch,ilometri, ma finanche quelle francesi della Bretagr1a del Nord, dove 18.000 tonnellate di petrolio « approdarono » 22 giorni dopo il naufragio. Non ci pare ci sia molto da aggiungere. Se t1;na Torrey Canyon dovesse subire un analogo incidente in un bacino chiuso come il Mediterraneo (parliamo del l\llar Mediterraneo, non del golfo di Gaeta) le conseguenze sarebbero a dir poco catastrofiche. Un solo esempio: se le stesse 18.000 tonnellate di grezzo di cui abbiamo appena parlato, fossero scaricate in mare nel golfo di Genova (Genova, e non Gaeta) l'inquinamento che ne deriverebbe interesserebbe tutta la zona costiera, dalla Liguria sino alla estremità della Calabria. È da presumere che ci sia veramente abbastanza per giustificare l'allarme che il progetto in discussione ha provocato e che le assicurazioni dei membri della società non sembrano minimamente dissipare. Non possiamo perciò non aderire pienamente alle preoccupazioni di « Italia Nostra»: l'augurio è che vi aderiscano anche i destinatari del telegramma citato all'inizio. UGO LEONE P. S. Al momento di andare in macchina apprendiamo che la Commissione Lavori pubblici e Marina l\1ercantile del Senato ha approvato un ordine del giorno che impegna il governo a non concedere l'autorizzazione per l'installazione del campo boe. La base " immatura ,, Anno settantuno come primi anni settanta: alla stazione di Milano arrivano quotidianamente quelle duecento-trecento persone che vanno a co1 prire i settemila posti di lavoro che le industrie locali hanno disponibili. Li hanno 1 fatti. partire dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia l'invito di appositi reclutatori o le inserzioni che quasi ogni giorno sui maggiori quotidiani ( 450 millimetri per ciasct1n annuncio, un costo sulle 500 mila lire) offruno lavoro, mensa gratuita e colo-nie per bambini ad operai generici e a manovali. So-prattutto li ha fatti partire dalle loro terre quel misterioso ta1n tam che, fra la gente del Sud, diffonde fulmineamente ogni notizia sulla disponib 1 ilità di lavoro in altre terre, non importa quanto lontane. E che continua a diffo1 nderla anche dopo che le offerte di lavoro sono state assorbite, generan 1do, per ogni ondata 53 Bibliotecaginobianco

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