Ugo Leone minori ostacoli e al minor prezzo può essere sviluppata l'attività di raffinazione. Il che è un fatto negativo, per il paese in generale e per il Mezzogiorno in particolare, sia per q11anto riguarda i danni provocati dall'inquinamento idrico e atn1osferico strettamente legato all'industria petrolifera, sia per quanto, riguarda una più oculata politica di investimenti industriali. Sono argomentazioni, queste, che non debbono assolutamente sfuggire nella elaborazione del prossimo piano economico e delle quali non può non tener conto il CIPE, Comitato interministeriale per la programmazione economica, nell'effettuare le sue scelte settoriali e territoriali nell'indirizzo degli investimenti industriali. Ormai sembra ab,bastanza scontato, almeno fino a prova contraria, che la proliferazione degli impianti petroliferi non è giustificata da « seri e comprovati motivi di ordine economico ». In particolare, come giustamente fa notare ancora Vittorini, mentre « non si sa quali utili comporterebbe per l'Italia p,orsi come grande centrale internazionale di raffinazione » si conoscono, invece, benissi,mo i danni derivanti da una simile tendenza. Di sicuro c'è solo un dato: l'irrisorio contributo che gli impianti di raffinazione dànno sia alla soluzione del problema dell'occup,azio,ne, sia al gettito fiscale. È questo l'argomento sul quale va iin1 postata e portata avanti la discussione; specialmente se lo si considera nell'ambito del quadro- dello sviluppo equilibrato della struttura economica del paese e della salvaguardia dell'ambiente. È perciò che, tanto per tornare a Gaeta, l'iniziativa dent1nciata da « Italia Nostra» desta le più vive preoccupazioni. << La_ scelta della zona di Gaeta - si legge nel citato inserto, del « Messaggero» - per la installazione della raffineria si è dimostrata particolarmente felice». Felice; ma per chi? La felicità della « Gaeta-Industrie petroli S.p.A. » a noi non interessa affatto; e non per cattiveria, ma perché ad essa non corrisponde una pari felicità né per gli abitanti di Gaeta (che, al contrario, hanno vivacemente manifestato il loro malcontento per la scelta), né per la collettività in genere. Questo disinteresse per la felicità altrui, p,oi, si trasforma in viva preoccupazione quando si apprende che « parallelamente alla ristrutturazione e potenziamento, degli impianti della raffineria una società collegata - la 'S.I. O.G. - Società Italiana Oleodotti di Gaeta S.p.A.' - sta realizzando 1 un'altra importante iniziativa; la installazione neìla rada, su fo11dali di circa 23 metri, di un campo boe per la discarica, in condizioni di sicurezza anche contro i pericoli d'inquinamento, di petroliere da 200 mila TWD. ~ • Il baricentro del campo boe disterà circa 3 chilo-metri dal lungomare Caboto e circa 2 chilometri da Punta Stendardo, che offrirà ancora un'adeguata protezione ... quando· la raffineria avrà raggiunto la capacità lavo•rativa ora p,rogramrnata, l'ap·provvigionamento del petrolio greggio potrà essere assicurato con l'arrivo di una petroliera ogni due settimane, con una permanenza media nel campo boe ,di poco più di un giorno... Il campo boe di Gaeta verrà collegato alla raffineria ed al costruendo depo,sito costiero in. 52 Bibiiotecaginobianco
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